Un nostro giovane lettore ci invia in redazione un articolo che narra le origini del Terraglio, la famosa strada che collega Venezia Mestre a Treviso e che dà il nome anche alla nostra testata
Tutti i guidatori che conoscono il Terraglio sanno bene quanto questa strada sia di fondamentale importanza per la nostra Regione, in quanto collegamento principale tra le città di Treviso e Mestre.
Ciò che in molti non conoscono, invece, sono le origini a dir poco antiche di questa strada: essa si formò quando nel Medioevo venne scavata una “via d’acqua” che dalla laguna di Venezia raggiungeva Treviso e si gettava nel fiume Sile.
Durante le operazioni di scavo, la terra rimossa dal suolo venne accumulata a lato del canale per tutta la sua lunghezza, formando un piccolo terrapieno – in latino terraleum – sopra al quale il popolo presto cominciò a transitare.
Inizialmente esso veniva percorso principalmente da pellegrini, soldati e viandanti, quest’ultimi frequentemente assaltati dai briganti che si nascondevano nei boschi allora adiacenti alla strada.
Solo con l’annessione di Treviso alla Serenissima, il Terraglio poté divenire un’importante via commerciale, oltre che il luogo preferito per costruire le splendide case di villeggiatura del patriziato veneziano. Questo periodo d’oro durò ben tre secoli, e rese il Terraglio la più frequentata strada dell’entroterra veneto.
La situazione cambiò con la caduta della Repubblica: per oltre mezzo secolo, infatti, la via venne calpestata dalle truppe austriache e da quelle francesi, che dopo aver preso possesso delle diverse ville, le utilizzarono come meri luoghi di pianificazione militare e strategica, spesso trascurandole e rovinandole irrimediabilmente. A questa triste epoca risalgono i numerosi platani che ancora oggi si possono ammirare ai lati della strada, alberi maestosi che ricordano ai viaggiatori la straordinaria magnificenza del Terraglio, e invitano tutti ad ammirare con attenzione anche il resto del paesaggio circostante.
Riccardo Canino