Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dal comitato Prima i Trevigiani
Sono passate due settimane da quando è stato reso pubblico e certo il legame tra spaccio di stupefacenti e centri migranti, relazione che vede centrale la ex caserma Serena a Treviso. A seguito di questo episodio un Blitz all’ex caserma della Polizia Locale di Treviso ha permesso la scoperta di un grande quantitativo di droga nascosto tra i cespugli.
Episodi come questi, cui seguono numerosi avvenimenti simili negli anni passati, dovrebbero far capire come nella nostra provincia non ci sia spazio per queste strutture e invece abbiamo dovuto assistere all’assurda protesta del C.S.O Django che tramite i suoi esponenti si è scagliato contro la nuova amministrazione e la maggior durezza dei suoi controlli.
Da trevigiani e persone razionali ci chiediamo come sia possibile giustificare la presenza di spacciatori nella nostra provincia, riducendo l’intento dei maggiori controlli a un intervento razzista. Quando questi individui parlano di sfruttamento di stampo mafioso dei poveri migranti dovrebbero collegare come siano le stesse organizzazioni mafiose provenienti dall’Africa a foraggiare i centri di assistenza in un legame di delinquenza che nulla a che fare con le millantate operazioni umanitarie.
Quest’ennesima iniziativa folle da parte dei militanti del Django ci fa capire come loro non solo siano parassiti, con lo stabile occupato, per la nostra città, ma come la loro scarsa elasticità mentale dovuta a un indottrinamento ideologico ormai radicato in loro non gli permetta di compiere il più semplice ragionamento, promuovendo così iniziative che di fatto legittimano la delinquenza a Treviso.