Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, è intervenuto ieri mattina alla cerimonia di apertura delle celebrazioni per i 400 anni dalla nascita di Francesco Morosini, che si è svolta ieri, martedì 26 febbraio, nella Sala del Piovego di Palazzo Ducale.
Morosini è stato un personaggio tra i più importanti e significativi della storia della Repubblica veneziana e delle sue tradizioni marinaresche e nel giorno della sua nascita, avvenuta nel 1619, si è voluto dare il via alle celebrazioni che continueranno per tutto l’anno in vari punti, palazzi e musei della città, attraverso mostre, convegni, incontri, concerti (è possibile consultare il programma su www.francescomorosini.it).
“La questione artistica impatta fortemente – ha esordito il sindaco Brugnaro – perché ci ricordiamo di Morosini grazie a dipinti e varie rappresentazioni artistiche, ma non dobbiamo dimenticare che è stato un grande guerriero e un doge che ha conquistato il dogado attraverso le sue gesta, le sue capacità, il suo coraggio. Vorrei ricordare che non molti anni fa c’era chi, a Venezia, voleva che la Marina Militare andasse via dall’Arsenale. Voglio ricordarlo perché sono dati politici importanti questi e durante la mia campagna elettorale mi sono invece battuto perché questo non avvenisse. Morosini rappresenta Venezia quale repubblica libera e autonoma: era un uomo che non aveva paura di sporcarsi le mani, come diplomatico a Creta e poi come grande condottiero militare. Per onorarlo e avere la sua guida è stato fatto doge, perché a quel tempo c’era la meritocrazia a Venezia, e questo ci deve essere di esempio anche oggi.
Il nostro impegno, anche attraverso queste celebrazioni, è andare a raccontare nel concreto cosa c’è di Morosini in ognuno di noi, perché, se vogliamo definirci veneziani, un po’ di coraggio, sotto sotto, dobbiamo trovarlo, dobbiamo avere il coraggio di uscire dai soliti luoghi comuni. Ad esempio, è fondamentale dire che a Venezia è necessario per la sopravvivenza della città scavare i canali, i rii, i ghebi. Affermare il contrario è antistorico e antiscientifico, poiché proprio al tempo dei dogi è stato istituito il Magistrato alle Acque: la paura più grande dei veneziani era infatti l’interramento della Laguna, l’interramento dei canali. Anche oggi i canali devono tornare a essere navigabili, rappresentano la vita della città e se non abbiamo capito questo, significa che di Morosini non abbiamo capito nulla”.
La cerimonia di ieri ha avuto inizio con il saluto delle autorità coinvolte e si è concluso con la presentazione, a cura del Ministero dello Sviluppo Economico, di Poste Italiane e dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, del francobollo celebrativo della ricorrenza sul tema morosiano, con annullo filatelico speciale e folder.
Al fine di coordinare le iniziative commemorative, è stato costituito un Comitato organizzatore formato da rappresentanti dei seguenti enti e amministrazioni: Fondazione Musei Civici, Archivio di Stato di Venezia, Comando Regionale Veneto della Guardia di Finanza, Istituto di Studi Militari Marittimi (Museo Navale di Venezia) della Marina Militare, Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”, Biblioteca Nazionale Marciana, Fondazione Giorgio Cini, Fondazione Querini Stampalia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini, Istituto Italiano dei Castelli – Sezione del Veneto, Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello”, Comitato francese per la salvaguardia di Venezia.