Lui si chiama Ippolito Chiarello, uno che non si ferma neanche a bloccarlo, tanto da fare respirare una “boccata d’arte” a tutti, affamati e non.
Maometto che va alla montagna e via, spettacoli sotto la finestra di casa, delivery poetici e recitazioni live.
Barbone teatrale e agitato provocatore, raffinato e insolito, si muove a prescindere e porta emozioni fino laggiù, dove mai si approda.
Sotto l’androne di un palazzo, dentro un giardino. Mai convenzionale e lontano parente da legacci e schemi.
E da dicembre si riprende e via, sarà piacevole incontrare Ippolito per rendere merito a tutti ciò che dona, elargisce e mette in scena.
Fanculo pensiero stanza 510.
Instacult di Mauro Lama