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Il riscatto Mondiale di Paltrinieri e Acerenza

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Pronto il riscatto dei due nuotatori italiani che, dopo esser finiti giù dal podio nella 10 chilometri, arrivano secondi e terzi dietro al solito Wellbrock nella 5 chilometri.

FUKUOKA – Sono bastate solo 48 ore a Gregorio Paltrinieri e Domenico Acerenza per riscattare il quinto e quarto posto nella 10 chilometri. Due medaglie che danno il Pass diretto per le Olimpiadi di Parigi 2024 ma che non ripagano del tutto la delusione di due giorni fa che gli aveva privati invece dell’accesso olimpico di categoria.

I due azzurri alla Momochi beach di Fukuoka, dove si stanno svolgendo i campionati Mondiali di Nuoto, tornano a rivaleggiare con il tedesco olimpionico campione in carica Florian Wellbrock che parte e arriva in testa dopo tre giri del circuito in 53’58″0. Ai 2.5 km cedono tutti gli avversari eccetto gli azzurri, rimasti nella sua scia fino alla fine. Gregori Paltrinieri tocca in 54’02″5, Domenico Acerenza in 54’04″2. L’altro tedesco Oliver Klemet – bronzo nella 10 chilometri – è quarto a quasi un minuto (54’57″2). Ancora più lontani gli altri protagonisti della vigilia tra cui l’ungherese vicecampione della 10 km Kristof Rasovszky, settimo a 1’25, o l’ucraino bronzo uscente Michajlo Romanchuck, a 1’39.

Sono molto contento perché non immaginavo di disputare questa gara – sottolinea il fenomeno carpigiano campione europeo in carica, che conferma l’argento del Lupa Lake – Speravo di rimanere attaccato ai migliori; stavo meglio in acqua rispetto all’altro giorno e c’era rammarico per il risultato della dieci chilometri. Ho l’impressione che per avere stimoli è come se avessi bisogno di una delusione. Così si accende la miccia. Mi arrabbio, la prendo sul personale. Così ho conquistato questa medaglia con determinazione, fermezza e ne sono contento. La tattica era stare sui piedi di Wellbrock che in questo momento appare il più forte di tutti. Questo secondo posto è una certezza e nasce dalla mia voglia di vincere sempre a prescindere dalle  condizioni di salute o dallo stato di forma. E’ una bella medaglia perché non avevo grosse aspettative“.

Sale sul podio, dopo il quarto posto dello scorso anno e della 10 chilometri, Domenico Acerenza: “Siamo due guerrieri, non molliamo mai e l’abbiamo dimostrato. Alla fine ci abbiamo anche provato, ma Wellbrock ha dimostrato di essere il più forte. Dopo una gara vissuta ad aiutarci reciprocamente è stato bello sfidare Greg; è passato lui ma l’importante è che entrambi siamo andati a medaglia. Purtroppo nella distanza olimpica mi è mancata un po’ di lucidità che oggi invece avevo. Mi sentivo veramente bene. Greg ha bisogno di una mazzata prima di accendersi? Ebbene, gliela darò io in allenamento”, chiosa sorridendo.

Raggiante l’allenatore e tecnico degli azzurri Fabrizio Antonelli: “C’è commozione per queste medaglie. Dopo la dieci chilometri abbiamo parlato a lungo; sapevamo che entrambi avevano dato tutto senza aver ottenuto il risultato sperato, ma avevamo anche constatato che il podio era un obiettivo possibile. La qualificazione per Parigi non può, né deve rappresentare un problema. Si prenderà più avanti. Quindi focus sulle altre gare. Ebbene la gara di oggi è stata il coronamento del lavoro svolto e la dimostrazione della forza della squadra a cominciare da Barbara Pozzobon che ha disputato un’ottima prestazione, reinventandosi dalla 25 chilometri nella gara più veloce con progressi eccezionali. Gregorio e Domenico sono stati intelligenti, furbi, scaltri e tenaci. Ringrazio la Federazione che ci consente sempre di lavorare in condizioni ideali mettendoci a disposizione tutto ciò che serve per restare competitivi ogni anno“.

Soddisfatto il coordinatore tecnico Stefano Rubaudo, che sottolinea le difficoltà del campo gara: “Dopo la dieci chilometri c’era fiducia e consapevolezza. Purtroppo questo è uno sport di opportunità. Qualche errore di valutazione sul tipo di bacino è stato commesso e soprattutto Acerenza ne ha sofferto limitando la sua performance. In questo bacino non si vede nulla e non è congeniale alle sue caratteristiche. Oggi li ho visti molto allegri e spensierati rispetto all’altra vigilia. Queste medaglie ci danno fiducia per la staffetta, soprattutto se la Germania dovesse rinunciare a Wellbrock nella staffetta al posto di Muffels. Noi ce la giocheremo e non partiamo per il secondo posto. Bene anche la Pozzobon che ha migliorato tanto nella distanza a lei meno congeniale ed ha disputato una gara da protagonista“.

Photo Credits: Giorgio Scala / DBM Deepbluemedia

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