Il Teatro Comunale Mario del Monaco di Treviso ieri sera faticava a contenere il pubblico numeroso accorso per assistere a ECUBA, il secondo spettacolo della rassegna Mythos, il festival di teatro classico concepito dalla visione di Giovanna Cordova.
Dopo il successo del primo appuntamento “Antigone”, le aspettative non sono state deluse: le emozioni sono state vivide e coinvolgenti, gli interpreti sempre all’altezza dei loro ruoli e sicuramente una menzione speciale va alle coreografie e ai movimenti scenici, messi a punto da Silvia Benett.
Nella spirale di violenza che si muove nella tragedia di Euripide non si salva nessuno, tutti in un modo o nell’altro sono carnefici, non esiste un personaggio che ne esca positivamente. Mai come in questo momento questa tragedia è stata tanto attuale.
Su questo Giovanna Cordova, dalla regia, ci racconta le sue emozioni :
“Riproporre oggi uno spettacolo come Ecuba, alla luce dei nuovi scenari di guerra, delle atrocità gratuite ed inaccettabili di cui siamo tutti spettatori, è sconcertante perché il vero protagonista della guerra in Ucraina è proprio “il Dio della carneficina”, quello che noi raccontiamo nello spettacolo che incarna l’istinto più negativo dell’uomo: il desiderio di male per il male senza possibilità di mediazione e tentativo di risoluzione diversa di un conflitto nato sotto le mura di Troia devastata e che nello stesso identico modo si ripropone oggi.
Mi auguro che la presa di coscienza di questa realtà porti tutti a meditare sull’importanza di ricercarne un “antidoto” che a mio modo di vedere non può che essere nel riappropriarsi di una visione spirituale dell’uomo, la sua capacità di vedere oltre il presente senza paura perché, come direbbe Antigone: “non siamo fatti per condividere l’odio, ma l’amore”