Dal 1° gennaio in Italia non è più possibile allevare animali – di qualsiasi specie – allo scopo di ricavarne pellicce. La notizia arriva dopo l’approvazione dell’emendamento 157.04 alla Legge di Bilancio 2022, da parte della Commissione Bilancio del Senato.
L’Italia segue così la scia dei già 20 Paesi europei in cui esistono interdizioni simili e presto saranno chiusi anche gli ultimi cinque allevamenti di visone oggi presenti nel nostro Paese – in particolare in Lombardia, Emilia-Romagna e Abruzzo – dove sono presenti circa 7mila animali. Le strutture saranno smantellate e riconvertite in impianti agrivoltaici (un’agricoltura figlia dell’energia rinnovabile), grazie anche all’assegnazione di un contributo pari a tre milioni di euro, entro la fine di gennaio 2022.
Per quanto riguarda la nuova sistemazione degli animali, sarà necessario attendere ancora un po’: entro il 31 gennaio sarà infatti emanato un decreto dei ministeri della Transizione ecologica, dell’Agricoltura e della Salute, che definirà la loro futura collocazione.
Un grande traguardo, se si pensa a tutti gli animali allevati in cattività per essere uccisi per ricavarne pellicce, e allo stesso tempo una vittoria morale pronta a dare speranza e a rendere l’Europa un luogo più “umano”. Perché diciamolo, una società che non rispetta gli animali non ha futuro.