“Annalisa che intuisce”. È proprio lei che il 20 febbraio, sembra preistoria, si imbatte, unico rianimatore di turno, in un giovane paziente all’ospedale di Codogno che si ritrova morente a causa di una polmonite peggiorata inesorabilmente in appena 24 ore e non risponde alle cure, accompagnato dalla moglie, trafelata e impaurita con un pancione che rivela otto mesi di gravidanza.
E qui Annalisa dopo una”soffiata”della futura mamma che riferisce di una cena, un contatto con un manager ritornato dalla Cina, poi rivelatasi una pista infondata, che scoperchia la storia e, forzando il protocollo esegue il tampone. È Covid-19 il paziente n. 1 e si ritrova al cospetto del virus faccia a faccia, impavida e intimorita allo stesso momento.
In una notte cambia tutto, zone rosse, tamponi, virologi, mascherine introvabili, distanziamenti sociali, chiusure ad oltranza e governi in ambasce. Annalisa Malara anestesista di 38 anni dell’Ospedale di Codogno, una donna normale,che intuì.
Zero Biscuit di Mauro Lama