Il Governo intervenga per salvare lo stabilimento Safilo di Longarone. Lo chiede ai ministri delle Imprese e del Made in Italy e del Lavoro, rispettivamente Adolfo Urso e Marina Elvira Calderone, una interrogazione depositata ieri agli atti della seduta della Camera della deputata di Alleanza Verdi Sinistra, Luana Zanella.
VENEZIA – Lo scorso 26 gennaio, nella sede di Veneto lavoro, l’azienda ha comunicato di non considerare lo stabilimento Safilo di Longarone (Belluno) un sito strategico e ha dunque dato mandato ad un’advisor di sondare tutte le soluzioni possibili. La cosa ha fatto saltare sulla sedia i sindacati che hanno hanno già avviato la mobilitazione, e l’indizione di uno sciopero di tutto il gruppo per l’8 febbraio, per salvare lo stabilimento e il futuro lavorativo dei 472 addetti che occupa.
Zanella chiede allora se i due ministri siano a conoscenza della situazione e quali iniziative intendano assumere “per scongiurare la chiusura dello stabilimento di Longarone e, in particolare, se intendano attivare un tavolo con l’azienda e la rappresentanza sindacale dei lavoratori”.
Nell’interrogazione, visionata dalla ‘Dire’, ricorda anche che il gruppo Safilo (Società azionaria fabbrica italiana lavorazione occhiali), controllato dal fondo di investimento olandese Hal Holding, è un gruppo leader nel settore dell’occhialeria made in Italy, con ricavi in crescita dell’11% nel 2022 e un fatturato che supera il miliardo di euro. Tra gli stabilimenti che controlla, quello di Longarone, “realizzato anche con i fondi pubblici della ricostruzione dopo la tragedia del Vajont”; già nel 2019 “era stato oggetto di una ristrutturazione, con la promessa da parte aziendale di rilanciare l’attività produttiva”.
Fonte, Agenzia Dire