A Palazzo Roverella in Rovigo la mostra “Renoir l’alba di un nuovo classicismo“ aperta fino al 25 giugno sorprende oltre che per il perfetto allestimento per la tematica che attraversa le grandi opere esposte.
Pierre Auguste Renoir che dopo un viaggio in Italia in preda ad una vera e propria rivoluzione creativa rivolge il suo sguardo al passato per dipingere in un possente stile neorinascimentale abbracciando una vera e propria moderna classicità.
Il percorso della splendida mostra evidenzia il “secondo tempo“ della sua carriera ponendo le sue opere al cospetto di artisti italiani del calibro di Filippo De Pisis, Marino Marini, Carlo Carrà e Giorgio De Chirico.
Il viaggio in Italia tra il 1881 e il 1882 portò l’artista ad attraversare la penisola da Venezia a Palermo passando per Firenze, Roma e Napoli dove le influenze di Carpaccio, Tiepolo e Raffaello concorsero a determinare in Renoir quella spinta neorinascimentale che contribuì all’affermazione di un pensiero inedito, quello del nuovo classicismo.
Senza ovviamente disconoscere la genesi che parte dalle stimmate del movimento impressionista, la nuova rivoluzionaria corrente pittorica che nacque a Parigi alla fine del 1873 per concludersi nel giro di pochi anni già nel 1886 di cui Renoir fu uno dei padri putativi.
Una pittura d’impulso e mutevole, con le tavolozze en plen air e le latitudini che sfruttavano l’emozione della luce e del momento, sovrapponendo macchie di pigmenti e colori da una tavolozza inconsueta. Cogliendo il momento e quello che appare in quel preciso istante, lontano dagli atelier omologati e austeri.
Ma mentre lo sguardo degli artisti a fine Ottocento mira al Postimpressionismo e al Simbolismo Renoir agita la sua creatività e il suo fantastico pennello in direzione contraria intraprendendo suo percorso antitetico lontano dall’ebbrezza fatale della Belle Epoque, rivelandosi come un vero e proprio “classicista moderno“.
“Renoir. L’alba di un nuovo classicismo“ mostra a cura di Paolo Bolpagni.
Palazzo Roverella (Ro) dal 25 febbraio al 25 giugno 2023
Credit photo by : sito Palazzo Roverella
Instacult di Mauro Lama
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