Mentre il governo si preoccupa di dividere l’Italia in zone rosse, arancioni e gialle e si affanna a chiudere ristoranti, bar, palestre, cinema e teatri costringendo moltissimi imprenditori a sopravvivere o peggio chiudere definitivamente le loro attività, nessuno si preoccupa di disciplinare la gestione dei trasporti pubblici dove la costante ed obbligata vicinanza tra le persone è veicolo e causa di molti contagi.
Questa situazione è da sempre palese a tutti, ma ora è stata provata da controlli effettuati dai Nas su bus e treni.
I Nas hanno effettuato in questi giorni 756 tamponi di superficie su mezzi di trasporto e stazioni. Tamponi effettuati su obliteratrici, pulsanti all’interno dei vagoni, maniglie e barre di sostegno.
Ebbene sono stati così rilevati 32 casi di positività riconducibili al virus Covid 19, il che dà la certezza del contatto con queste superfici di persone infette.
I controlli hanno messo in evidenza che il 9,3% delle superfici controllate presentavano irregolarità dovute all’assenza delle misure di sicurezza imposte per prevenire i contagi, come mancata esecuzione di pulizia e sanificazione, mancanza di avvisi di informazione sulle norme anticovid , mancanza di distanziatori sui posti a sedere e di erogatori di gel.
In conclusione è molto più sicuro sedersi ad un tavolo del ristorante, dove distanziamenti distributori di gel e norme per la prevenzione sono presenti, piuttosto che avventuraci in un viaggio, spesso quotidiano, su treni o mezzi pubblici di trasporto.
Fonte: agi.it del 6/04/2021