Secondo la Cgil Medici Veneto i medici avrebbero sbagliato e si sarebbero di fatto auto-penalizzati, rifiutando la recente proposta dalla Regione Veneto, in cui si esplicano i criteri di ripartizione tra dirigenza medica e i 60.932.640 € messi a disposizione per premiare l’impegno della sanità veneta durante l’emergenza Virus Covid19.
La proposta che poteva far recuperare importanti risorse ed opportunità per tutti i medici, è stata respinta dalle Organizzazioni Sindacali della dirigenza sanitaria, mentre era stata accettata dai Dirigenti SSN, UIL Medici e da FP CGIL Medici.
Cosa prevedeva la proposta della Regione Veneto?
Ecco nel dettaglio cosa ha proposto la Regione Veneto:
- 8 milioni di euro per prestazioni aggiuntive, una parte di queste risorse per riconoscere attività già svolta;
- ripartizione dei 20.310.880 euro previsti dal Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020 per area della dirigenza e comparto, suddivisi tra le due aree in base al valore dello straordinario di ciascuna
- area (17 euro comparto e 27 euro dirigenza)
- ripartizione degli ulteriori 40.621.760 sulla base del numero dei dipendenti afferenti alle due aree
Respingendo questa proposta purtroppo, la Regione Veneto si è dichiarata non più disponibile ad un confronto, chiudendo la trattativa.
Di fatto si ritornerà alla proposta iniziale che prevede la ripartizione dell’intera somma (60.932.640 €) in base al numero totale dei dipendenti del SSR in Veneto pari a 56.501 persone.
A conti fatti questa decisione risulta essere una grossa occasione sprecata ed una penalizzazione per i medici senza precedenti. Una decisione spiazzante e poco comprensibile, in un momento in cui la solidarietà tra tutti i professionisti è stata uno degli elementi più importanti, che ha dato forza e sostegno a tutti.
La FP CGIL Medici e Dirigenti SSN ritiene un grave errore quanto successo al tavolo di confronto, reputandolo uno sbaglio che sfavorisce la dirigenza sanitaria impegnata nelle aziende sanitarie del Servizio Sanitario della Regione Veneto.