Anna, Caterina, Luca e Danny, i giovanissimi volontari dell’associazione Officina 31021, sono rientrati dalla loro prima missione in Ucraina portando in Italia 220 persone in fuga dalla guerra.

“La nostra associazione ha preso parte alla missione Safe Passage di Mediterranea in Ucraina che si è svolta in due fasi: la prima al confine polacco, da dove abbiamo portato in Italia persone in fuga dalla guerra che avevano già superato la frontiera, ma che non avevano mezzi economici per proseguire il loro percorso migratorio da amici e parenti che li attendevano; la seconda entrando in Ucraina e facendo tappa a Leopoli dove abbiamo trasportato medicinali, brandine e generi alimentari di prima necessità per la popolazione locale, creando poi un ulteriore ponte umanitario. In totale sono state portate in salvo 220 persone. La nostra associazione ha messo a disposizione un van e un autobus, finanziati grazie alla generosità delle donazioni dei moglianesi che hanno già sfondato quota 13mila Euro e alla disponibilità del nostro partner Causin Autonoleggi, che ha voluto solo la copertura dei costi vivi del viaggio. Chiediamo ai nostri sostenitori di non fermarsi e di diffondere il più possibile l’iniziativa, perché non c’è tempo da perdere: ogni 4 mila Euro parte un autobus, ogni mezzo salva la vita a 50 persone. Questi viaggi ci hanno permesso di allacciare rapporti e relazioni con chi opera sul campo, sia per mandare aiuti che per creare ponti umanitari” spiega Francesco Vitale, presidente dell’associazione Officina 31021.

“Non ci è mai interessato chiedere passaporti, non siamo guardie di frontiera. Non ci è mai interessato giudicare le persone e abbiamo sempre creduto che a tutti dovesse essere concessa una seconda possibilità. Nei momenti in cui ci sono delle difficoltà, spesso più grandi di noi, ci trovavamo sempre uniti. Mai però ci saremmo aspettati di occuparci direttamente in contesti di guerra. Ci siamo trovati a discutere di cosa potevamo fare in questo momento storico così difficile con le bombe che cadono nuovamente a causa della follia umana. Abbiamo deciso di fare la nostra parte, spendendo tutte le nostre energie perché dovevamo dare una possibilità di salvezza anche a una sola persona. Sono stati giorni lunghi e difficili, ore interminabili alla guida, sorrisi e groppi alla gola difficili da mandare giù. Leopoli ci ha dato tanto. Questi difficili giorni ci hanno fatto capire l’importanza di non rimanere indifferenti nei confronti della società civile che ne risulta vittima e in qualsiasi caso l’unica sconfitta” hanno raccontato Danny Castiglione e Caterina Rigo, che insieme a Luca Cesco e Anna Simeoni hanno formato la squadra di questa prima missione. Luca e Anna si sono fermati con il pullman al confine polacco e Danny e Caterina sono stati a Leopoli insieme a quelli del gruppo di Mediterranea di Roma.

A questi ragazzi ventenni moglianesi, il nostro grazie!