Il messaggio gira sui social e nelle chat da questa mattina: “Questa sera alle 21 spegniamo per 5 minuti le luci nelle nostre case, avviciniamoci a una finestra e guardando il cielo recitiamo un Padre Nostro o per chi non è credente un pensiero per la pace, affinché le due delegazioni russe e ucraine trovino un accordo pacifico. Uniamo i nostri cuori e le nostre preghiere per un’unica richiesta: LA PACE”.
L’invito è di far girare il messaggio ovunque.
Non potevamo che raccoglierlo e unirci nella diffusione di questo gesto simbolico, affinché si moltiplichi e amplifichi l’energia di pace e speranza fino a raggiungere il popolo ucraino e gli uomini impegnati nelle trattative.
Sembra incredibile parlare di guerra nel 2022, a due passi da casa nostra. Eppure, dopo che le generazioni successive alla seconda guerra mondiale hanno vissuto in una bolla di pace relativa, ai nostri giovani si prospetta un futuro che va dalla pandemia, passa per la crisi climatica ed energetica, racconta di black out e minaccia nucleare.
Forse, prima di scagliarci gli uni contro gli altri, anche e soprattutto nei social, dovremmo fermarci a pensare a cosa vogliamo lasciare a chi abbiamo messo al mondo, cresciuto ed educato con i valori del rispetto del prossimo e dell’ambiente che ci circonda.
Tutti noi abbiamo la responsabilità del “tanto succede agli altri”. Non è proprio così. Può succedere anche a noi. E, da noi, può cominciare quel vento di cambiamento verso la pace per tutti.
Utopia? Forse, ma da qualche parte bisogna pur iniziare.
Magari deponendo l’ascia di guerra social, parlando spesso di argomenti di cui si sfiora semplicemente la superficie, e guardare il quadro d’insieme.
Siamo tutti su questo Pianeta per cercare di vivere al meglio, ma per vivere al meglio bisogna prima dare il meglio.
Come diceva mio nonno, “chi ga da aver ga da dar”.
Buona Pace a tutti.
E, se ne avete voglia, potete unirvi alle persone di tutto il mondo nella firma di questa lettera per la pace https://secure.avaaz.org/campaign/it/stop_the_war_loc/?cEKEQsb.