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19 marzo 2002. Marco Biagi, per non dimenticare

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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende commemorare il giuslavorista Marco Biagi, assassinato il 19 marzo 2002 a Bologna dalle Nuove Brigate Rosse.

Il professore è ricordato per la riforma sul mercato del lavoro, la legge 14 febbraio 2003, n. 30 “Delega al Governo in materia di occupazione e mercato del lavoro”, che secondo molti costituisce anche il motivo per cui è stato ucciso.

In un modo del lavoro in evoluzione occorrevano nuovi strumenti normativi, i cui effetti determinavano discussione nell’opinione pubblica e tra gli esperti del settore.

A prescindere da qualsiasi opinione, la conoscenza dei contenuti giuridici delle riforme proposte è fondamentale per delineare un quadro più chiaro della realtà economica degli anni 2000: la contrattazione; l’organizzazione e divisione del lavoro; i nuovi contratti di lavoro; il rispetto tra le parti sociali e datoriali; il rapporto tra mercato del lavoro e giovani rappresentano aspetti che il professor Biagi aveva approfondito con grande dedizione.

La violenza deve essere condannata come forma abietta per dirimere contenziosi o divergenze di opinione; il dialogo e il confronto basato sul rispetto delle norme condivise devono costituire i puntelli per una società democratica e sana.

“Marco Biagi apparteneva alla schiera di giuslavoristi impegnati a cogliere le trasformazioni in atto nel mondo del lavoro e ad accompagnarle nelle proposte di innovazione anche normative per confermare il significato dell’affermazione contenuta all’art.1 della nostra Carta Costituzionale.

Altri coraggiosi riformatori al pari di Biagi erano stati uccisi, Ezio Tarantelli e Massimo D’Antona. Ciò che il terrorismo pretendeva di cancellare era proprio la capacità di dialogare, di connettere i diritti con le trasformazioni in atto nell’economia e nella società, di tenere viva la mediazione tra istituzioni, imprese, forze sociali, per sostenere lo sviluppo del Paese unitamente ai valori di equità e giustizia.

Le testimonianze di Marco Biagi e di queste personalità fanno parte della memoria della Repubblica e restano esempi per la nostra comunità, ai quali possono guardare i giovani che vogliano essere protagonisti e costruttori di un domani migliore.” (Sergio Mattarella)

Il CNDDU propone di ricordare la figura di Marco Biagi negli ultimi anni della scuola secondaria di secondo grado, analizzando le caratteristiche della società e dell’impresa degli anni 2000 inserite in un quadro più ampio di trasformazioni economiche e produttive.

prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU                                                           

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