Lo scorso 30 ottobre è stata inviata al Presidente del Consiglio e ad altre autorità una richiesta di sospensione delle attività venatorie, in considerazione dell’attuale grave situazione della pandemia e delle modalità di caccia che non garantiscono un adeguato rispetto delle regole “anti Covid” a chi svolge attività di caccia in questo periodo (ad es. le “braccate” per i cinghiali o l’utilizzo degli “appostamenti fissi”).
L’istanza è firmata dai Presidenti di WWF, Lipu, Legambiente (le tre associazioni ambientaliste che fanno parte del tavolo presso il ministero dell’Ambiente sul “Piano antibracconaggio”).