Ristoratori e commercianti dimostrano nelle piazze per chiedere a gran voce le riaperture
A quanto pare tutte le categorie obbligate a chiudere causa Covid sono veramente stufe, e protestano, protestano perché giustamente vogliono lavorare e non vivacchiare malamente con i ristori che poi tardano anche ad arrivare. Hanno cominciato

A quanto pare tutte le categorie obbligate a chiudere causa Covid sono veramente stufe, e protestano, protestano perché giustamente vogliono lavorare e non vivacchiare malamente con i ristori che poi tardano anche ad arrivare.
Hanno cominciato le manifestazioni contro i Dpcm di chiusura i ristoratori ed i bar, prima in pochi, ricordiamo i primi vagiti emessi da comitato “IoApro”, poi sempre più a voce alta con il blocco dell’Autogril sull’autostrada A1, ed ora con manifestazioni di piazza.
La protesta per chiedere a gran voce le riaperture si sono replicate in tutta Italia. Prima fra tutte quella avvenuta in piazza Montecitorio a Roma, davanti al parlamento, organizzata da commercianti e ristoratori. Hanno manifestato al grido “Siamo imprenditori non delinquenti”.
Segue quella di Milano dove gli ambulanti hanno bloccato il traffico alla stazione, ed a Napoli dove sempre gli ambulanti che operano nei mercati hanno bloccato il traffico sulla A1.
A Roma si sono riuniti i commercianti ed i ristoratori provenienti da tutta Italia e tutti, erano veramente tanti, hanno chiesto di lavorare dichiarando che non erano li per i ristori, ma solo per chiedere l’annullamento delle limitazioni.
Ci sono stati anche tafferugli ed alcuni feriti e la comprensione mostrata dalle Forze dell’Ordine . Una cosa è certa, tutti sono allo stremo e l’economia sta subendo un tracollo dal quale non si sa come potremo riprenderci.
In tanti si chiedono perché ci si ostini a vedere nelle aperture dei locali e dei commercianti la fonte della pandemia. A quanto sembra, affermano queste categorie, non ci sono mai stati focolai di Covid nati nei ristoranti o sui banchi dei commercianti.
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