L’attenzione dei cittadini, l’immediato interessamento dell’Amministrazione comunale nella figura dell’assessore alla Sicurezza Marco Donadel, e l’azione risolutiva delle guardie giurate volontarie ittiche, guidate dal presidente Tommaso Cappuccio del Comitato Provinciale Fipsas di Treviso, hanno salvato la vita, questa mattina, ai numerosi pesci intrappolati in pochi metri d’acqua.
MOGLIANO VENETO – Carpe, tinche, lucci, scardole e altri abitanti del fiume Zero in seria difficoltà a causa della scarsità d’acqua intorno all’isolotto sullo Zero, all’altezza di via Benetton/Torni, si erano rifugiati sotto il ponticello ma i pochissimi metri di spazio per il gran numero di esemplari, si sarebbe presto rivelato una trappola mortale.
“Abbiamo spostato i pesci facendo uso di uno strumento elettronico, un generatore di corrente a basso dosaggio, che li stordisce momentaneamente e ci permette di metterli in una vasca per poi spostarli dove l’acqua è più abbondante. Per usare questo strumento serve conseguire uno speciale patentino” racconta il presidente Tommaso Cappuccio. “Sono interventi che facciamo da anni ma la novità di quest’anno è che ci vengono richiesti in questo periodo d’inverno e non come sempre in luglio e agosto!” continua preoccupato Tommaso Cappuccio.
La FIPSAS, Federazione Italiana pesca sportiva e attività subacquee, porta avanti un progetto di ripopolamento ittico in diversi fiumi del territorio, gestiti in concessione, e di recupero della fauna ittica a rischio sopravvivenza, concorrendo in modo sostanziale alla tutela e al suo incremento.
Nell’ottobre del 2021, a Mogliano proprio sul fiume Zero, c’è stata un’operazione di immissione di ben 7.500 carpe e 4.000 tinche in virtù della convenzione stipulata nel 2020 tra il Comune di Mogliano e la Fipsas.
Silvia Moscati