Il sindaco autorizza solo 5 falò controllati, ma Meolo non pone vincoli. “Se il mio vicino accende una sigaretta, anch’io respiro il suo fumo”
“Dall’esame dei dati di concentrazione di PM10, registrati dalle stazioni di rilevamento della qualità dell’aria e resi disponibili dall’Arpav, Roncade è al livello 0, quindi poco inquinata grazie a cittadini piuttosto virtuosi. Purtroppo, se il mio vicino fuma, anch’io respiro combustioni di tabacco”. L’affondo è del sindaco, Pieranna Zottarelli, in riferimento ai fattori inquinanti che si sprigionano dai Panevin non controllati.
“Per questo ho emesso un’ordinanza che anche quest’anno vieta i falò privati senza autorizzazione. Dobbiamo prendere atto che Treviso è sensibile a questo problema, specialmente i comuni a sud della provincia, ma non tutti i nostri vicini veneziani lo sono. Ad esempio non ci vorrà molto a farci respirare i fumi dei Panevin di Meolo”.
Roncade sta facendo squadra con il capoluogo di provincia per dare segnali educativi in merito all’ambiente, pensando in particolare a bambini e soggetti deboli, perciò se da un lato si limita a fare raccomandazioni sull’accensione di stufe e camini, dall’altro non intende esimersi dall’uniformare le proprie ordinanze a quelle dei Comuni che vogliono evitare picchi di fattori inquinanti per la sera dell’Epifania. “Non saremo complici di chi inquina e i Panevin non diventeranno più la scusa per bruciare ciò che non si intende smaltire” precisa Zottarelli.
“Vogliamo anche noi salvaguardare le nostre tradizioni, però con falò ben controllati. Abbiamo autorizzato infatti i Panevin di San Cipriano, Biancade, Vallio, Ca’ Tron e quello sulle acque del Sile di Musestre, organizzato in collaborazione col comune di Quarto D’Altino. Non sagre paesane, ma momenti di aggregazione collettiva.”