Un recente studio della Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS Working Papers No 1125 “Banks’ credit loss forecasts: lessons from supervisory data” September 25th 2023) mette a confronto, su un arco di 14 anni che va dal 2009 al 2022, i dati delle perdite attese (Expected Losses: EL) e di quelle effettivamente registrate (Actual Losses: AL) di un gruppo di 65 banche internazionali per trarre alcune conclusioni preliminari in merito alla adeguatezza della consistenza del loro capitale e delle riserve attinte dagli utili a presidio di rischi. Lo studio è stato chiaramente predisposto prima che sorgesse in alcuni paesi il problema della tassazione dei cosiddetti extraprofitti delle banche attuata o annunciata da parte di alcuni governi, ma è tuttavia utile per meglio orientare la discussione anche su questo punto.
I risultati dello studio indicano che nella stragrande maggioranza dei casi le previsioni di perdite formulate ad inizio periodo dalle banche sono difformi da quelle registrate a fine periodo (solitamente uno o due anni). Solo nel 15 % dei casi esiste una correlazione; il rimanente 85 % dei casi conferma che si verificano errori di valutazione. Essi riguardano sia il dato di fine periodo sia gli andamenti all’interno del periodo selezionato mancando di catturare tanto le fluttuazioni di tali discrepanze al rialzo come pure quelle al ribasso.
Per quanto riguarda la consistenza del capitale delle banche e la sua adeguatezza ai rischi lo studio citato opera il confronto fra perdite effettivamente verificatesi (AL) e il dato che mette assieme sommandole le perdite attese (EL) con quelle possibili per eventi imprevisti (secondo la terminologia finanziaria Loss-Absorbing-Resouces o LAR). Ne è risultato che la somma delle perdite effettive nei 14 anni di osservazione è al di sotto del 50 % di quanto accantonato per rischi nello stesso periodo per i tre quarti delle banche sotto osservazione (“For more than three-quarters of the banks, these resources cumulate over the 14 years in our sample to more than twice as much as actual losses – ie the ratio we derive is smaller than 50%”).
Più in particolare emerge dai dati un approccio molto prudente da parte delle banche con un ventaglio di situazioni che vede il rapporto fra perdite effettive e quelle potenziali oscillare fra lo 0,6 % in alcuni casi e l’80 % in altri, ma con un dato centrale guardando al complesso delle 65 banche sotto esame che è dell’ 8 % (per fortuna) appena “We find that capital requirements are indeed conservative relative to cumulative losses. The AL-to-LAR ratios range between 0.6% and 80% for the banks in our sample, with a median of 8%”.
Va tuttavia considerato che i livelli di eventuali difese possono variare e così i giudizi se si parli di un sistema parzialmente stabilizzato come quello dopo-2009 o di rischi sistemici.
Eutimio Tiliacos