Dalle sconfitte nascono le vittorie? Per non essere una sterile consolazione bisogna crederci e ripartire dal lavoro. La Nazionale di Milena Bertolini riprende l’aereo e scioperi permettendo se ne torna a casa anzitempo con un punticino solo, piccolo piccolo.
Quaranta giorni di ritiro per tre partite e la psicologia che prende il sopravvento fin dall’inizio, dalla cinquina da parte della Francia che rende tutto una corsa ad handicap, penultima chiamata e poi ultima. Quella di questa sera, che vede le azzurre volitive, bloccate da un palo ma forse anche dalla testa, che poi è quella che genera talento ai piedi e vita da mediano.
Francia, Islanda, Belgio, non propriamente nazionali da urlo a parte le transalpine che mirano al titolo ma che Rosucci e compagne patiscono per tutto il girone, giorno dopo giorno.
Bergamaschi, Caruso, Girelli, Bonansea. Simbolicamente il reparto d’attacco della Bertolini ci rimanda ai prossimi impegni senza indugiare e recriminare, a testa alta. Tocca prenotare il biglietto per i prossimi mondiali.
E sappiamo dal versante maschile quanto brucerebbe restarne fuori.
Zero Biscuit di Mauro Lama