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CGIL: “Anche Poste Italiane fa pagare il riconoscimento per lo Spid. Nuovo balzello per i più indigenti”

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Federconsumatori e SPI CGIL Metropolitano: “E’ accanimento contro le fasce più deboli”

Dal 1° ottobre scorso, per il cittadino è obbligatorio possedere lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) per poter accedere a Enti e Amministrazioni pubbliche con una modalità che assicuri l’identità dell’interlocutore anche se, è da precisare, ciò sarebbe possibile anche con la Carta d’Identità Elettronica.

Per ottenere chiarimenti sulla propria posizione pensionistica, attuare operazioni di rimborsi o effettuare pagamenti, si deve quindi essere in possesso dello SPID. Nove i gestori autorizzati a rilasciare questa certificazione – peraltro con procedure di non immediata comprensione – e dal primo di novembre anche il servizio di Poste Italiane è diventato a pagamento, richiedendo ben 12 euro per ottenere il Riconoscimento dell’Identità fatto ai i propri sportelli.

Federconsumatori e SPI Metropolitano Venezia, viste le complicate procedure, si sono attivati da subito con sportelli dedicati per aiutare gratuitamente coloro che sono in difficoltà – soprattutto anziani – ma ora questo balzello aumenterà le difficoltà di chi ha già gravi problemi economici senza considerare, altresì, l’opportunità per alcuni di optare per la Carta d’Identità Elettronica, strumento comunque indispensabile e dal costo di circa 16 euro.

Federconsumatori e SPI Metropolitano Venezia denunciano con forza questo vero e proprio accanimento dell’Amministrazione Pubblica nei confronti delle fasce più deboli della società e chiede che siano i Comuni a rilasciare lo SPID in modo gratuito.
A tal fine, Federconsumatori e SPI si impegnano a richiedere, che tutti i Comuni della Città Metropolitana si attivino in questo senso e diventino essi stessi soggetti autorizzati a facilitare il rilascio gratuito dello SPID.

Federconsumatori e SPI denunciano inoltre l’attuale azione della classe politica, che sembra propendere a ridurre le tasse per il ceto medio e medio alto anziché impegnarsi – con priorità assoluta e non solo a parole – nel combattere l’enorme evasione fiscale, vero e proprio cancro per il Paese.
“Non si possono scaricare continuamente sugli strati sociali più deboli ulteriori costi e balzelli, come in questo caso – concludono con determinazione Paolo Ormesi e Daniele Tronco, Responsabili provinciali di Federconsumatori e di SPI CGIL  – chiediamo quindi con forza, che il riconoscimento di Identità alle Poste Italiane debba rimanere gratuito, assicurando così la possibilità di accesso a tutti i cittadini, già vessati da procedure e da obblighi normativi che li costringono – il più delle volte – a ricorrere all’aiuto di terzi, non ultimo nel dotarsi di strumenti (vedi smartphone e account di posta elettronica) per ottenere tali servizi. La democrazia digitale deve rappresentare un diritto nell’accedere alle tecnologie, non certo un privilegio. Oltretutto a pagamento”.

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