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IFIORICHEVERRANNO e le straordinarie emozioni di Valentina

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“Dispenso benessere ed emozioni” è questo che risponde Valentina Marchese quando le si chiede di cosa si occupa. E lo fa attraverso una delle cose più belle presenti in natura: i fiori.

Quella di Valentina è una semplice storia “normale” che nasconde in sé qualcosa di eccezionale, perché come tutte le storie straordinarie ha il potere di portare benefici nella vita degli altri, oltre che in quella dei suoi protagonisti.

Trapiantata ormai da anni a Treviso, ma col cuore nella sua Palermo, Valentina scopre la passione per i fiori inaspettatamente davanti a un banco del mercato. Si sentiva giù di morale e la vista e il profumo dei boccioli hanno avuto il potere benefico di cambiarle la giornata.

Come mossa da una rivelazione, realizza che questa è la sua strada e si impegna frequentando il corso base di Federfiori, specializzandosi e avviando le prime collaborazioni per acquisire le necessarie conoscenze tecniche.

Ma la vera svolta arriva nel 2020 in piena pandemia, quando Valentina, 38 anni sposata e due figli, lascia la sicurezza del posto fisso (20 anni di esperienza in uno dei maggiori studi notarili di Treviso e inquadramento a tempo indeterminato) e comincia a dare forma al suo grande e coraggioso progetto di vita: diventare una fiorista freelance ambulante.

Nasce IFioriCheVerranno, il laboratorio floreale di Valentina, che grazie a una singolare scatola blu a 3ruote, la sua inseparabile APE-car, si sposta in lungo in largo per onorare la sua missione di dispensatrice di emozioni.

“Ho capito che i fiori fanno stare bene ed emozionano – racconta Valentina – ed è quello che cerco di fare con il mio lavoro, staccandomi però dal concetto del negozio, arrivo io dalle persone”.

E di certo non arriva a mani vuote, oltre ai fiori freschi, porta anche le sue creazioni, nate dall’incessante lavoro della sua mente come, per esempio, i fiori in palline di vetro, ispirati dal concetto di leggerezza di Italo Calvino che suggerisce di prendere “la vita con leggerezza, ché non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore. E anche questo è emozione.

Come ci spiega la Dott.sa Paola Gianfrotta, psicologa, “Durante l’ultimo anno e mezzo, il vortice della pandemia ci ha travolto fisicamente, psicologicamente e soprattutto emotivamente. Le emozioni principali sono state di paura, ansia, angoscia e frustrazione, ma una comune forza interiore ha lasciato spazio all’emersione della speranza, del senso di fiducia nelle persone e nel futuro e all’empatia.

Le emozioni modificano il nostro funzionamento fisico e psichico, e se ci emozioniamo positivamente anche il nostro corpo e il nostro ambiente circostante si rende migliore.

E proprio perchè ri-suoniamo con le energie del nostro ambiente, siamo soliti abbellirlo, come ad esempio con i fiori, che accompagnano sempre un’emozione. Riceverli o donarli è un gesto semplice, ma ricco di significati che vengono trasmessi attraverso la loro bellezza.”

E come è possibile trarre il meglio dalle nostre emozioni?

“Riconoscendole” conclude la Dott.sa Gianfrotta, “innanzitutto, non avendo vergogna di manifestarle e, soprattutto, circondandoci di bello. Abbiamo bisogno di emozionarci così come abbiamo bisogno di nutrimento e di luce. In fondo siamo come i fiori anche noi!”

E di questo Valentina ne è sicuramente convinta.

Lorenza Raffaello

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