Qualcuno di voi avrà sicuramente sentito parlare di linguaggi di programmazione senza sapere cosa siano e a cosa servano. Situazione assolutamente normale per chi sa poco di informatica, ma anche per chi non ha mai pensato di approfondire gli aspetti base dello sviluppo software e dell’uso dei codici. Un linguaggio di programmazione è il tramite usato dal programmatore per dare istruzioni precise alle macchine, nella maggior parte dei casi, computer. Più è completa la conoscenza dei linguaggi, più sarà ampia la capacità dell’operatore di far compiere alla macchina quello che desidera nel minor tempo possibile. Sono tante le persone che si avvicinano anche in età avanzata al mondo della programmazione, un po’ per curiosità, ma anche per cercare di entrare in un contesto occupazionale che negli ultimi anni non ha conosciuto crisi. Il primo passo per diventare sviluppatore è quello di seguire un percorso formativo in grado di approfondire gli aspetti tecnici fondamentali, proprio come fanno i corsi di programmazione aulab, dei veri e propri boot camp della durata di 3 mesi in cui ci si cimenta nello studio dei linguaggi più importanti, mettendo in pratica tutto quello che si è imparato a lezione.
Ma vista la centralità della tecnologia e della rete nelle nostre vite, spiegare anche a bambini e adolescenti a cosa serve il coding e cos’è un linguaggio di programmazione, permette di prepararli a un eventuale percorso futuro, ma anche di allenarli a livello mentale sfruttando al massimo gli aspetti che rendono lo sviluppo software difficile quanto stimolante. Andiamo a vedere quali sono i linguaggi più adatti ai più giovani.
1. JavaScript
JavaScript è un linguaggio molto popolare perché viene usato in diversi ambiti, ma soprattutto per la creazione di applicazioni interattive per il web. Si tratta quindi di un’opzione che risulta essere ottima per quegli studenti orientati verso lo sviluppo web, ma anche per tutti quelli che desiderano approfondire aspetti che di sicura torneranno utili in qualche modo in futuro.
2. Java
Il nome è simile a quello del linguaggio visto in precedenza, ma Java ha delle caratteristiche decisamente differenti. L’unica cosa che li accomuna è la loro popolarità, per il resto si tratta di un linguaggio più complesso che garantisce una maggior stabilità e scalabilità delle app create. Nonostante la sua complessità si tratta di un’ottima alternativa per i ragazzi appassionati di giochi e che vogliono provare a lanciarsi nelle programmazione di applicazioni per dispositivi mobili.
3. Lua
Si tratta di un linguaggio multi-paradigma che nasce in Brasile (da qui il nome che in portoghese significa luna) che, oltre alla sua estrema versatilità, ha come peculiarità principale la sua leggerezza. La semplicità a livello di apprendimento lo rendono perfetto per i ragazzi che vogliono cimentarsi nella creazione di lavori ispirati al mondo del gaming. Un linguaggio quindi che da molte soddisfazioni sin da subito e che grazie alla sua rapida diffusione, può rappresentare un ottimo punto di partenza per una carriera nel mondo videoludico.
4. C++
Questo linguaggio di programmazione viene usato soprattutto per la creazione di applicazioni usate localmente su macchinari come i classici computer che utilizziamo tutti i giorni. Nonostante la sua complessità, C++ permette ai ragazzi di entrare nel core dei concetti della programmazione, e può essere inoltre usato per la creazione e di software, giochi e tantissimo altro ancora.
Un’ottima alternativa, quindi, per chi vuole approfondire i capisaldi generali dell’informatica, o per chi in futuro vorrà offrire le proprie competenze all’interno dell’industria del gaming. Essendo spesso richiesto dalle imprese, il suo inserimento tra le competenze nel proprio curriculum, potrà rendere la propria candidatura durante una selezione per un posto di lavoro sicuramente più attraente.
Foto di Kelly Sikkema via Unsplash