Ortoterapia ed ecopedagogia: tanti i benefici per la salute e l’educazione dal progetto di Casa di Anna. I dati evidenziano miglioramenti nell’umore e nella memoria degli anziani.
VENEZIA – Bambini, anziani e disabili insieme intorno a un orto per prendersi cura delle piante e l’uno dell’altro. Più di 200 bambini, un centinaio di anziani e una decina di disabili, un progetto unico nel suo genere nel nostro territorio, reso possibile dalla condivisione di un angolo di giardino alla fattoria sociale Casa di Anna.
Una relazione tra attori diversi, con diversi bisogni ma accomunati dal desiderio di incontro e ascolto che ha avuto l’orto, la natura, come protagonista e veicolo di questo scambio di esperienze, insegnamenti e attenzioni reciproche. Un toccasana per tutti, compresi gli anziani con problemi di demenza che hanno stimolato la memoria tra i profumi dell’orto e nella vicinanza con i più piccoli o i ragazzi con lievi disabilità che lavorano a Casa di Anna, veterani dell’agricoltura a insegnare a tutti gli altri come fare.
Si conclude con l’anno scolastico 2022-2023 anche il progetto “Ortogiardino di Anna: un ponte tra generazioni” nell’ambito del quale si sono svolte le attività è finanziato dal PSR della Regione del Veneto Mis.16.9.1. Un’attività di inclusione tra diverse realtà del territorio e nello specifico: le persone con disabilità ospitate dalla Fattoria, i bambini della Scuola dell’Infanzia Paritaria Parrocchiale San Giovanni Bosco, i bambini della Scuola Primaria F. Filzi del Comprensivo Don Milani, gli anziani del Centro Diurno dell’I.P.A.V. in attività presso la Residenza Contarini e gli anziani del Centro Servizi Ipab Luigi Mariutto.
Una relazione che è iniziata nel 2019 e che si è imbattuta nel covid ma che nemmeno durante le restrizioni si è mai interrotta, con i bambini più grandi che scrivevano lettere agli anziani e i bimbi più piccoli che li salutavano in diretta streaming e tutti, ciascuno nella propria “bolla”, a costruire un piccolo ortogiardino aromatico, oggi rimasto in eredità del progetto a incuriosire altri bambini e a strappare un sorriso a qualche anziano.
Francesca Meneghello, neurologa dell’ULSS 3 Serenissima, intervenuta a un incontro di conclusione del progetto, ha commentato i dati raccolti attraverso delle schede di osservazione multidisciplinare sugli anziani che hanno partecipato all’esperienza che in gergo si definisce di “ortoterapia“: “Quello che emerge – ha osservato – è che se la bellezza e il comfort dell’ambiente naturale in cui si svolgevano gli incontri stimolava la motivazione e la partecipazione, a stimolare la memoria è stata proprio l’esperienza condivisa con i bambini. Questo non fa che confermare quanto il cervello si nutra di relazioni e stimoli, anche affettivi come il farsi chiamare “nonni” dai bambini. E questo per gli anziani delle RSA vale ancora di più”.
Dall’altra parte, per i bambini dai 3 ai 10 anni, non solo un’esperienza di svago fuori dall’ambiente scolastico ma quella che può essere definita “ecopedagogia” e che Costantina Righetto, agronoma e docente del Master in Agricoltura Terapeutica all’Università di Bologna, inserisce in un’ampia letteratura che da tempo evidenzia i benefici della relazione bambino-natura in ottica didattica ed educativa: “In letteratura scientifica vi sono decine di studi che evidenziano come si riscontrino migliori prestazioni scolastiche fra gli studenti delle scuole affacciate su aree verdi”.
La necessità di far uscire gli studenti dalle classi, l’urgenza di ritrovarsi a contatto con la natura contrapposta alla crescente urbanizzazione, l’effetto pervasivo della tecnologia e il senso di isolamento e solitudine fra i giovanissimi durante la pandemia sono solo alcuni dei temi sollevati dalla dottoressa Righetto che ha aggiunto: “I benefici dell’orticoltura terapeutica rivolta ai bambini sono innumerevoli: dalla riduzione dello stress alla cura dell’obesità; alcuni studi evidenziano anche dei miglioramenti con pazienti con disturbi dello spettro autistico e ADHD. E c’è un ulteriore beneficio che ci riguarda tutti: i ragazzi che vivono a contatto con la natura sviluppano quella che si definisce “intelligenza ecologica”, una sensibilità non solo a viverla ma anche e soprattutto a salvaguardarla”.
L’Ortogiardino di Anna è pensato per essere un luogo inclusivo in cui oltre 130 piante aromatiche e officinali sono alloggiate in vasche rialzate da terra, così da essere accessibili anche a persone con difficoltà di deambulazione. Sono perfette per la statura dei bambini che possono godere dei profumi delle piante ad altezza naso e sono inoltre adeguate per gli anziani per i quali il livello zero della terra è davvero troppo faticoso.