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Visura catastale: quali dati sono riportati e come leggerli

2 minuti di lettura

La visura catastale è una procedura che consente la consultazione di atti e documenti relativi ad un immobile e registrati presso gli archivi del Catasto. Può essere richiesta direttamente all’Agenzia delle Entrate, sia presso gli sportelli fisici che tramite il sito ufficiale; in alternativa, è possibile rivolgersi ad un portale specializzato come www.ivisura.it, inserendo semplicemente il nominativo del proprietario oppure i dati identificativi dell’immobile.

Con il termine ‘visura’, in realtà non si fa riferimento soltanto alla ricerca all’interno di un qualsiasi archivio pubblico ma, per estensione, anche al documento in cui sono riportati tutti i dati ottenuti mediante la procedura stessa. Nel caso della visura catastale, tale documento riporta numerose informazioni, perlopiù di carattere tecnico e non sempre di facile lettura, specie per chi non ha particolare dimestichezza con i dati catastali. In questo articolo, vediamo quali sono e come vanno letti in maniera corretta.


I dati presenti in una visura catastale

Come riportato dalla pagina dedicata, presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate, la visura catastale consente al richiedente di accedere alle seguenti informazioni:

  • dati identificativi e reddituali degli immobili;
  • dati anagrafici degli intestatari dei beni immobili;
  • riscontri grafici degli immobili; per i terreni è possibile ottenere una mappa catastale mentre per le unità immobiliari urbane è disponibile una planimetria (ossia un disegno tecnico in scala);
  • atti di eventuali aggiornamenti catastali;
  • monografie dei Punti Fiduciali e dei vertici della rete catastale.

Tali informazioni, fatta eccezione per la planimetria, sono accessibili a chiunque abbia interesse o necessità di consultarle. Va però sottolineato come nelle provincie autonome di Trento e Bolzano, il servizio di visura catastale non sia disponibile, dal momento che i beni immobili presenti all’interno di tali territori sono registrati presso il Catasto Tavolare.


La lettura di una visura al Catasto

Le informazioni salienti presenti all’interno di un documento di visura catastale sono le seguenti:

  • Comune catastale; generalmente, si tratta del territorio compreso all’interno dei confini amministrativi del comune;
  • Sezione amministrativa; “suddivisione del territorio del Comune catastale presente solo in alcuni contesti”, come riporta il sito dell’Agenzia delle Entrate. Raramente viene richiesta ai fini della visura e riguarda solo i fabbricati. Per i terreni, invece, esiste la Sezione censuaria;
  • Sezione urbana; prevista, eventualmente, solo per i fabbricati, rappresenta una ulteriore divisione del territorio comunale. Di solito, è costituita da una sequenza di massimo tre caratteri;
  • Foglio; è un dato obbligatorio e rappresenta una “porzione di territorio comunale che il catasto rappresenta nelle proprie mappe cartografiche”;
  • Particella (o “numero di mappa”): è un dato obbligatorio, contrassegnato da un numero e rappresenta una porzione di terreno all’interno del Foglio;
  • Denominatore; il dato è presente solo nel Catasto fondiario, in uso nelle provincie di Trieste e Gorizia, nonché in alcune zone delle provincie di Udine e Belluno;
  • Subalterno: indica una singola unità immobiliare presente su una particella, qualora il dato sia indicato.

Per quanto riguarda i fabbricati, in visura sono anche riportati: indirizzo, zona censuaria (di solito, è una sola per i comuni di dimensioni medio piccole), categoria (indicazione della tipologia e della destinazione d’uso dell’immobile), classe, consistenza (dimensioni dell’immobile) e rendita.

Una visura al Catasto dei terreni, invece, riporta dati specifici, ovvero: qualità (la coltura agraria a cui è destinato il terreno), classe (il dato che indica il grado di produttività), superficie del terreno (espressa in ettari, are o centiare), reddito dominicale (“parte del reddito medio ordinario ritraibile dall’esercizio delle attività agricole, che spetta al proprietario del terreno”) e reddito agrario (“parte del reddito medio ordinario dei terreni imputabile al capitale di esercizio e al lavoro di organizzazione impiegati, nei limiti della potenzialità del terreno, nell’esercizio delle attività agricole”).

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