“Abbiamo validato una terapia che ha dato risultati eccezionali nella lotta contro il Coronavirus”, ha detto oggi il Rettore dell’Università di Verona, Pier Francesco Nocini, nel corso dell’incontro svoltosi questa mattina, presso l’ateneo scaligero, con il Presidente del Veneto Luca Zaia e il sindaco di Verona, Federico Sboarina.
“Questa ricerca – ha dichiarato Nocini – viene pubblicata proprio oggi a New York. Si tratta di un cocktail con un farmaco impiegato per la cura dell’artrite reumatoide utilizzato assieme ad altri farmaci. In via sperimentale, questo farmaco ha già curato 80 pazienti e si è registrato un solo decesso. Invece, su 50 malati non trattati con questo cocktail ci sono stati 26 decessi”, ha spiegato il Rettore Nocini. “Nella sperimentazione – ha concluso – sono stati coinvolti l’Immunologia e la Clinica Medica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona con la Casa di Cura Pederzoli di Peschiera del Garda”.
Il prof. Nocini ha anche annunciato che partirà il 7 settembre la prima somministrazione del vaccino del Veneto a tre volontari. Si tratta del vaccino su cui ha lavorato in questi mesi l’Università di Verona.
Dal canto suo il Presidente Zaia è tornato a ribadire il concetto, già espresso sin dallo scorso febbraio, che le linee guida del Governo hanno sempre conteggiato i decessi di pazienti Covid basandosi sulla positività, anche se poi negativizzata. “Il protocollo prevede di trattare il paziente che diventa positivo, anche se è in ospedale come leucemico o malato terminale, come paziente Covid – ha spiegato anche oggi Zaia – abbiamo avuto un paziente la scorsa settimana colpito da infarto ma positivo, conteggiato quindi poi come decesso Covid. È una scelta imposta da linee guida, discutibili, contestate da me da febbraio” – ha concluso Zaia.
Silvia Moscati