Nei cieli freddi, sferzati dal vento e dalla pioggia incessante delle ultime settimane, si fa spazio un timido sole; nell’aria si percepisce il profumo dei fiori pronti a schiudersi, mentre la gente avverte il desiderio di uscire, di respirare questa nuova stagione, giunta finalmente dopo il lungo inverno.
Un inverno che è ora un capitolo chiuso e ha lasciato il posto alla primavera. Di radice latina (primus, inizio, e ver, col significato di illuminare, ardere), la primavera rappresenta una stagione di rinascita, in cui uomo e natura riprendono a splendere, dopo il torpore invernale.
Dalle 17.15 di ieri è infatti ufficialmente iniziata la bella stagione, e la cosa può sembrare strana, perché fin da piccoli, sui banchi di scuola, ci hanno insegnato che l’equinozio di primavera cade sempre il 21 di marzo.
In realtà, la data esatta dell’equinozio (aequinoctium, composto da aequus, uguale, e nox, notte), che segna il momento in cui il sole si trova perpendicolare all’equatore e le ore della notte e del giorno si equivalgono, dipende dal moto di rivoluzione della Terra.
Capiterà ancora, precisamente fino al 2102, che l’equinozio di primavera non cada il 21 di marzo, ma il 20 o addirittura il 19. Così dicono gli esperti. Mettiamoci allora il cuore in pace, almeno per i prossimi 84 anni!
Per il momento, invece, pensiamo a goderci questa splendida giornata di sole e affrontiamola con il giusto spirito.