Giuliano De Seta, 18 anni, è morto lo scorso settembre in una fabbrica a Noventa di Piave durante uno stage, ma la famiglia non è stata risarcita da Inail in base alla normativa vigente.
ROMA – Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone: “Quando muore un giovane durante un periodo di alternanza scuola-lavoro in azienda è una grave sconfitta per il sistema creato a protezione della vita di ogni lavoratore. Ai genitori va tutta la mia vicinanza come Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e come mamma, consapevole che nessun risarcimento economico potrà mai lenire il loro dolore. Ma a questo si aggiunge anche il senso di profonda ingiustizia che deriva dal vulnus normativo esistente che consente il risarcimento economico ai familiari, solo quando a subire l’infortunio mortale è il principale percettore del reddito. Questa regola è vigente da troppo tempo per sopravvivere ancora nel nostro Ordinamento e ha riguardato tante altre famiglie in questi anni. Va cambiata immediatamente e lo faremo con il prossimo decreto a cui stiamo lavorando in questi giorni, primo veicolo normativo utile.
Per questo motivo avevo già convocato per il 12 gennaio prossimo un tavolo tecnico sulla sicurezza sul lavoro e sui correttivi più urgenti alla normativa al quale parteciperanno tutte le parti sociali e datoriali, i Ministri dell’Università e quello dell’Istruzione, l’Inail e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro. L’emergenza infortuni sul lavoro è prioritaria nella mia agenda“.
A Enzo De Seta e Antonella Biasi, i genitori di Giuliano, poco interessa il risarcimento, a fronte della perdita del figlio: “Del risarcimento danni non ci interessa, noi vogliamo solo sapere cos’è successo a nostro figlio”.
In copertina, foto di repertorio