L’appello disperato di Hamed Ahmadi, fratello dell’attivista Afghana intrappolata a Kabul.
Il ministero della Difesa, la diplomazia italiana insieme all’Eurodeputata Alessandra Moretti al lavoro per ricongiungere la giovane alla famiglia in Italia.
“Sono qui vicino all’aeroporto, dove mi avevi detto tu, solo che ho incontrato un gruppo di talebani che ha tirato fuori il kalashnikov e mi hanno detto che dobbiamo tornare indietro.” Sono parole pesanti come macigni e cariche di sofferenza quelle che Zahra Ahmadi ha inviato tramite un messaggio WhatsApp a suo fratello Hamed ieri mattina.
Zahra si trova a Kabul, la sua libertà e di conseguenza la sua vita sono appese a un filo, dipende dalla possibilità di poter salire sull’aereo che la potrà finalmente ricongiungere a suo fratello.
Hamed si trova a Venezia e sono ormai 72 ore che sta facendo di tutto per tentare di salvare sua sorella, giovane attivista e imprenditrice in un Paese che da pochi giorni è tornato sotto scacco di un regime sanguinario, soprattutto nei confronti delle donne non sposate tra i 12 e i 45 anni, i cui nomi sono stati segnati su una lista redatta dai talebani, destinate a diventare un “bottino di guerra”, senza più diritti, identità e dignità.
“Sto disperatamente chiedendo di aprire qualsiasi porta che possa portare mia sorella qui con noi, insieme alla sua famiglia” spiega Hamed Ahmadi, con occhi profondi di tristezza “come noi ci sono tantissimi altri miei connazionali che si trovano nella stessa situazione, per questo chiedo di non dimenticarvi del popolo afghano, spero che il governo italiano possa dare un visto speciale per le persone che sono molto a rischio come le donne”.
È dal 15 agosto che Zahra sta tentando di arrivare in aeroporto, ma la situazione si aggrava di ora in ora e gli scenari cambiano in continuazione.
Inizialmente la donna era insieme a un’altra attivista, Atefa Gaafory, nota giornalista e avvocatessa di Herat. Entrambe rischiano la vita con la presa del potere dei talebani e per questo motivo, grazie all’intervento dell’eurodeputata Alessandra Moretti, che ha coinvolto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, sono state inserite nella lista delle persone afghane che per ragioni di ricongiungimento e protezione possono partire per l’Italia.
Dopo un primo tentativo fallito di arrivare alla zona militarizzata, le due ragazze si sono divise. Ieri il team del ministero della difesa insieme a quello della diplomazia italiana hanno comunicato a Zahra di riavvicinarsi all’aeroporto, ma è durante quel tragitto che si è trovata faccia a faccia con i talebani. Ora entrambe sono nascoste.
“L’aeroporto non è più zona sicura” racconta l’On. Alessandra Moretti che sta seguendo passo per passo le vicende delle due donne “ci hanno riferito di consigliare di avvicinarsi solo dopo un segnale da parte del ministero della difesa e farlo solo di giorno, perché di notte i guerriglieri commettono violenze terribili. La situazione è molto complicata, la stiamo seguendo da vicino e stiamo facendo di tutto per mettere in salvo tutti gli italiani in primis e le donne afghane che sono le più esposte a ritorsioni e violenze inaudite. Come deputati abbiamo chiesto al Consiglio Europeo che vengano attivati subito dei corridori umanitari e dei canali legali di accesso all’Europa per consentire alla popolazione civile più fragile di raggiungere la sicurezza”.
La preoccupazione cresce ora dopo ora e Hamed è sempre più teso per le sorti della giovane. Grazie a internet riescono a sentirsi ogni 10 minuti, a essere vicini nonostante le difficoltà e la lontananza.
Zahra si è sempre spesa per la libertà e i diritti delle altre, tanto da aver organizzato moltissime iniziative dedicate a supportare le donne proprio nel suo ristorante di Kabul. È per questo che è rimasta al suo Paese.
Ora è la volta di Hamed, sta a lui impegnarsi senza risparmiarsi, a fare da catalizzatore di attenzione e cassa di risonanza, tramite le parole e un appello disperato:
“Zahra è una donna coraggiosa, era consapevole di quello che stava facendo, si sentiva utile e aveva la speranza di poter portare un cambiamento, di poter combattere contro i talebani, vogliamo poterla riabbracciare, qui, libera e al sicuro”.
Lorenza Raffaello