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Rubinato: che fare dopo il bluff Zaia-Boccia sull’autonomia al Veneto

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Il tempo sta disvelando il bluff Zaia–Boccia sull’autonomia. I due da tempo si danno man forte: il primo ha sin qui tenuto buoni i Veneti avallando il disegno di legge quadro del ministro Boccia come un primo passo in avanti verso l’autonomia; il secondo ha contribuito a legittimare Zaia come il leader leghista moderato alternativo a Salvini, sottolineandone in ogni occasione l’ottima collaborazione con il Governo nazionale nella gestione della pandemia. Così, mentre i Veneti rassicurati da Zaia continuano a stare sereni, nonostante siano passati tre anni dal referendum sull’autonomia senza alcun concreto passo avanti, altri soggetti si sono mobilitati venerdì scorso in varie città italiane ottenendo il ritiro da parte del Governo del Disegno di legge del ministro Boccia dai collegati alla legge di Bilancio.

 

Se persino una tale annacquata proposta di decentramento amministrativo non riesce ad arrivare in Parlamento e l’autonomia differenziata continua ad essere mistificata come ‘secessione dei ricchi’ per chiederne la cancellazione dalla Costituzione, avevamo ragione nelle recenti elezioni regionali del Veneto a lanciare l’allarme: l’autonomia è davvero in pericolo! Dopo il bluff sull’autonomia del governo giallo-verde, con lo stralcio del DDL Boccia si è svelato anche il bluff del governo giallo-rosso. Mentre il Presidente Zaia in tre anni non ha mai fatto valere la pre-intesa siglata nel febbraio del 2018 con il Governo Gentiloni, né sfruttato alcun altro strumento democratico o istituzionale per sfidare le forze politiche al Governo nazionale al rispetto della volontà degli elettori veneti e del dettato costituzionale.

 

È ora che i Veneti si rendano conto che l’autonomia non ci verrà concessa graziosamente da Roma, né ottenuta da un solo uomo al comando della Regione. Dovremo invece guadagnarcela sul campo mobilitandoci in modo unitario per l’autogoverno del nostro territorio, guardando all‘esempio delle autonomie alpine più avanzate e integrate in Europa, le uniche che sono riuscite a costringere lo Stato a cedere competenze e risorse attraverso l’azione di movimenti e partiti territoriali come la Südtiroler Volkspartei.

 

Perciò la stessa mobilitazione che oggi ci vede tutti impegnati nella lotta alla pandemia dovrà vederci altrettanto uniti nell’esigere il rispetto dei principi democratici costituzionali e il riconoscimento di un’autonomia più avanzata e responsabile alla nostra regione. Era questo lo spirito con cui, buttando il cuore oltre l’ostacolo, alle ultime elezioni regionali abbiamo avviato un nuovo progetto politico territoriale, unica opzione per difendere la vocazione autonomista della nostra regione sancita dal referendum popolare del 22 ottobre 2017. Un progetto che noi continuiamo a portare avanti con l’obiettivo di un Veneto autonomo in una Repubblica delle Autonomie e in un’Europa federale.

 

Simonetta Rubinato
presidente Veneto per le autonomie

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