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Proiezione a Treviso di “Copper Mountains”: un film sui temi dell’accelerazione ambientale e della crisi climatica

3 minuti di lettura

Mercoledì 23 ottobre, alle ore 21, nell’auditorium degli spazi Bomben di Treviso, proseguirà la rassegna cinematografica Paesaggi che cambiano, organizzata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e, quest’anno, focalizzata sui temi dell’accelerazione ambientale e della crisi climatica che contraddistinguono la nostra era.

 

In programma la proiezione di Copper Mountains di Carolin Koss (Finlandia, 2018, 44’), proposta in collaborazione con l’Edera Film Festival. Interverrà Gloria Aura Bortolini, regista, direttore artistico dell’Edera Film Festival.
La giuria del festival trevigiano di cinema under 35 ha assegnato alla regista del film il Premio Speciale Donne Si Fa Storia dell’edizione 2019.

 

Karabaš, nella regione di Čeljabinsk, è una piccola città situata nei monti Urali meridionali, nei pressi di una delle aree industriali più inquinate di tutta la Russia. L’impatto delle fabbriche in cui viene trattato il rame ha effetti devastanti sul territorio: gli alberi non hanno più chiome, i bacini idrici si infettano, l’aria si riempie di fitte nubi di gas tossici. La popolazione locale, economicamente dipendente dagli enormi impianti, si ammala sempre più di frequente e si riduce anno dopo anno per effetto del drastico abbassamento dell’aspettativa di vita.
Quello filmato da Carolin Koss, pur senza ricorrere a toni sensazionalistici, ha tutto l’aspetto di un paesaggio post-apocalittico, in cui le persone che stanno sotto il cielo plumbeo, e specialmente gli anziani (i più rassegnati), paiono davvero i sopravvissuti di un disastro ecologico irreversibile.

 

L’obiettivo della rassegna

«Con la rassegna 2019/2020», racconta la curatrice Simonetta Zanon, «puntiamo l’obiettivo sulle emergenze ambientali che si manifestano nelle nostre vite ormai quotidianamente in molti modi diversi. Senza (ovviamente) volersi sostituire alla comunicazione scientifica, ci affidiamo all’immediatezza e all’efficacia del racconto filmico che, attraverso immagini reali,  testimonianze dirette e interpretazione artistica, svolge un lavoro insostituibile di informazione e costruzione di una maggiore consapevolezza.
Alla desolata rassegnazione degli abitanti della cittadina russa di Karabaš, che misurano ogni giorno su di sé gli effetti devastanti dell’estrazione e trasformazione del rame (Copper mountains), alla disperazione dei migranti climatici della Nigeria e del Bangladesh, vessati dall’avvelenamento dell’ambiente e dalle inondazioni, allo sconforto degli agricoltori e degli allevatori italiani di fronte alla desertificazione (The Climate Limbo), si contrappongono le energie positive e vitali che esistono in tante situazioni, anche molto vicine a noi, nelle quali persone e comunità vivono una relazione assai diversa con la terra, l’ambiente e il paesaggio, e riescono addirittura a trasformare le attuali difficoltà in nuove opportunità. Dalle montagne bellunesi colpite dalla tempesta Vaia dell’ottobre scorso (La voce del Bosco), dagli eroici coltivatori dello zibibbo di Pantelleria (Cirri di ventu) e perfino da una bambina cinese di sette anni, con la sua piantina di pomodoro e il suo giardino ideale (Terra di mezzo), arrivano indicazioni precise per un cambio di paradigma e un’assunzione di responsabilità che non possono più essere rinviate».

 

 

I prossimi appuntamenti

La rassegna proseguirà mercoledì 6 novembre alle ore 21 con La voce del Bosco di Dimitri Feltrin (Italia, 2019, 77’) con Francesca Gallo, film-documentario che sarà proiettato, in prima nazionale, nel Teatro Comunale di Belluno il prossimo 29 ottobre, a un anno esatto dalla tempesta Vaia, Interverrà il regista Dimitri Feltrin e, dopo la proiezione, Francesca Gallo si esibirà con la sua fisarmonica in un breve concerto dedicato agli alberi che cantano.
Mercoledì 20 novembre alle ore 21 sarà proposto The Climate Limbo di Elena Brunello, Paolo Caselli e Francesco Ferri (Italia, 2019, 40’). Interverranno i registi Paolo Caselli e Francesco Ferri.
Infine, mercoledì 4 dicembre alle ore 21 è in programma la proiezione di Cirri di ventu.
Agricoltura eroica a Pantelleria di Nicola Ferrari (Italia, 2017, 68’), commentata dal regista Nicola Ferrari e Giuseppe Barbera, docente di Colture arboree all’Università di Palermo, membro del consiglio direttivo del Parco Nazionale Isola di Pantelleria; e a seguire, Terre di mezzo di Maria Conte (Italia, 2018, 12’), che presenterà il suo pluripremiato cortometraggio, vincitore, tra gli altri, del premio Student Narrative al Women’s Film Festival 2019 di New York e del premio Fiativeneto al Festival Internazionale del Cortometraggio Fiaticorti di Istrana 2019.

 

 

Info

Auditorium spazi Bomben, via Cornarotta 7, Treviso.
Ingresso unico 5 euro.
Per le scuole è possibile riservare posti per un’intera classe o per gruppi di studenti: [email protected]
Schede informative consultabili nel sito.
Per ulteriori informazioni: Fondazione Benetton Studi Ricerche, 0422 5121, [email protected].

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