L’indagine della Guardia di Finanza ha portato alla luce un commercio illegale di petrolio libico, trasportato e sbarcato con documenti falsi.
Le navi che lo trasportavano, dopo una sosta a Malta in attesa del momento propizio per procedere, facevano scalo anche a Porto Marghera.
Il commercio era condotto da un’organizzazione maltese, libica e italiana, che nel periodo esaminato (giugno 2015 giugno 2016) ha portato a termine ben 31 viaggi illegali.
Le navi si dirigevano anche nei porti di Civitavecchia e Augusta, ma Porto Marghera è stato il punto di approdo fra i più preferiti.
Sono milioni i metri cubi di petrolio importati illegalmente e ben 11 milioni di euro l’IVA evasa.
Fonte: La Nuova Venezia