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Palestre chiuse, anzi no. Gli sportivi sono immuni al virus?

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I consiglieri regionali Piero Ruzzante, Cristina Guarda e Patrizia Bartelle si interrogano sui chiarimenti applicativi diramati in seguito all’ordinanza contingibile n. 1 di domenica 23 febbraio

 

“Domenica scorsa (23 febbraio) il Ministro della Salute di Intesa con il Presidente della Giunta Regionale del Veneto hanno diramato l’ordinanza contingibile e urgente n. 1 disponendo, tra l’altro, la sospensione delle iniziative ludico sportive.

“Ieri (lunedì 24 febbraio) il Direttore Generale dell’Area Sanità e Sociale, ha emanato dei chiarimenti applicativi precisando che la sospensione riguarda soltanto le iniziative che comportano afflusso di pubblico. Perciò, rispetto alle attività sportive, non puoi assistere ma ti puoi allenare.”

 

Sono le parole dei Consiglieri Regionali del Coordinamento Veneto 2020 Piero Ruzzante (Liberi e Uguali), Cristina Guarda (Civica per il Veneto) e Patrizia Bartelle (Italia in Comune) che aggiungono:

“Non è chiaro come un dirigente regionale possa interpretare il contenuto di un’ordinanza emanata da un Ministro e da un Presidente di Giunta Regionale, inoltre, siamo stupiti e increduli nel constatare che la Regione sembri considerare gli sportivi dei super uomini/donne immuni al contagio. Eppure non c’è dubbio che l’attività sportiva comporti il contatto ravvicinato e ripetuto tra più persone”

 

“Per la verità questi ‘chiarimenti’ sembrano essere un po’ avventati – continuano Ruzzante, Guarda e Bartelle – e lo dimostrerebbe anche la circostanza per cui inizialmente, nell’oggetto, era indicato il ‘Presidente della Regione Emilia Romagna’ anziché quello della Regione Veneto. Si sa che questi errori spesso sono figli della fretta.”

 

“Riteniamo che, per evitare la diffusione del contagio da COVID-19, sarebbe stato più opportuno prevedere la sospensione dell’attività di palestre e centri sportivi.”

“Per questo – concludono Ruzzante, Guarda e Bartelle – abbiamo depositato una interrogazione per chiedere alla Giunta Regionale se questi ‘chiarimenti applicativi’ siano stati concordati con l’Assessore regionale alla Sanità e Sociale e con il Presidente della Giunta e se tali chiarimenti non siano una deroga non autorizzata a quanto disposto con l’ordinanza emanata domenica da Presidente e Ministro”

“In caso di controversia farà fede l’ordinanza o la circolare e chi risponderà di una eventuale errata interpretazione?”

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