La sentenza è stata letta ieri dal gup Davide Calabria.
I fatti risalgono al 20 dicembre del 2012. Susanna Lazzarini, 56 anni, è stata riconosciuta colpevole di aver ucciso volontariamente Lidia Taffi Pamio, l’87 enne amica della madre, trovata massacrata in casa.
Secondo quanto ricostruito dall’accusa, Susanna Lazzarini si era recata a casa della vittima per chiederle dei soldi, aveva poi tentato di strangolarla ed infine l’aveva accoltellata. L’accusa era di omicidio volontario pluriaggravato e furto di una collanina.
Inizialmente era stata accusata e condannata per l’omicidio Monica Busetto, la vicina di casa della Pamio.
Successivamente la Busetto è stata scagionata dalla stessa Lazzarini che, nel frattempo, era stata arrestata per un altro omicidio avvenuto nel 2015. Inizialmente la Lazzarini si era dichiarata l’unica responsabile anche dell’omicidio della Pamio, per poi successivamente ritrattare la sua dichiarazione affermando che la Busetto aveva partecipato al delitto. In appello la Busetto è stata condannata all’ergastolo poi ridotto a 25 anni di carcere. La prova della sua colpevolezza è stata il ritrovamento di una collanina con il DNA della vittima, ritenuta quella rubata in casa sua.
La procura aveva chiesto una condanna a 18 anni di carcere ritenendo che potessero essere applicate le attenuanti generiche, ma il giudice non le ha riconosciute, condannandola al massimo della pena, che per aver scelto il rito abbreviato, sono 30 anni di carcere.
La difesa della Lazzarini ha già fatto sapere che farà ricorso in appello.
Fonte: RaiNews.it