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Nuovi canoni per gli inquilini Erp di case Ater e Comuni. Entra in vigore la riforma della nuova legge regionale

7 minuti di lettura

Dal 1° luglio sono entrati in vigore i nuovi canoni per gli inquilini di edilizia residenziale pubblica, come previsto dalla legge regionale n.39 del 2017.
 
L’Ater di Venezia, come le altre Ater del Veneto e i Comuni, si attiene alle disposizioni normative regionali e ha inviato ai propri inquilini la comunicazione formale sull’entrata in vigore dei nuovi contratti di locazione. Le lettere sono già arrivate e stanno arrivando e domani si insedierà il tavolo tecnico regionale per tutelare la situazione della residenzialità nel centro storico veneziano e sulle isole.
 

Il presidente Speranzon: “Due anni di monitoraggio. Non sfrattiamo nessuno e non saranno penalizzati i soggetti e i nuclei fragili”

“Le Aziende territoriali e i Comuni sono chiamati ad applicare la riforma regionale sugli alloggi pubblici, aggiornando i contratti, non solo quelli nuovi ma anche quelli già esistenti – dichiara il presidente dell’Ater di Venezia Raffaele Speranzon – Si è infatti conclusa la fase di ricognizione sulle assegnazioni in essere e quella di verifica delle situazioni reddituali e patrimoniali degli assegnatari e ora si è entrati nel vivo dell’applicazione della nuova normativa. L’obiettivo è riuscire a garantire un alloggio a condizioni di favore a chi ne ha bisogno, accompagnando gli inquilini con maggiori possibilità economiche a rivolgersi al libero mercato delle locazioni. Questo naturalmente dove è possibile farlo e domani per questo motivo si insedierà il tavolo tecnico regionale per analizzare e tutelare la delicata situazione del centro storico veneziano e delle isole. Non penalizzeremo i soggetti e i nuclei familiari in condizione di fragilità socio-economica, e i cambiamenti, in generale, saranno graduali: ci sono 24 mesi di tempo per rientrare nei requisiti presentando gli Isee mancanti, o per trovare un nuovo alloggio. Per i singoli casi di particolare fragilità sociale – assicura il presidente – e in particolare per i nuclei dove sono presenti disabili e anziani in età avanzata, l’Azienda è impegnata a valutare e ad adottare le soluzioni di maggior tutela per l’inquilino”.
 
“Contiamo inoltre di poter approfondire – aggiunge Speranzon – le particolari esigenze di residenzialità di Venezia, dove la pressione turistica sul livello degli affitti, l’elevata età media degli inquilini Ater, la difficoltà di adeguare gli alloggi alle persone con disabilità, richiedono una specifica attenzione di tutela e salvaguardia, volta a ridurre eventuali ulteriori diminuzioni di cittadini residenti.”
 
“Non sfratteremo nessuno – conferma l’Azienda – invitiamo gli inquilini che leggono le lettere e hanno dei dubbi o necessitano di delucidazioni a prendere un appuntamento con gli uffici del settore Utenza. Abbiamo anche attivato una casella di posta elettronica apposita, per cercare di agevolare la comunicazione con gli inquilini: [email protected]. La Regione Veneto ha istituito un apposito tavolo tecnico per Venezia, a cui parteciperemo domani per rilevare eventuali criticità e suggerire modifiche e miglioramenti nei regolamenti applicativi”.
 
L’importo dei nuovi canoni è parametrato al reddito e alla situazione patrimoniale dell’assegnatario: da un minimo di 40 euro al mese fino al valore del canone di mercato, in base alle quotazioni Omi (Osservatorio mobiliare italiano) dell’Agenzia delle Entrate.
 
La riforma ha introdotto nuovi criteri per la gestione equa e sostenibile del patrimonio di circa 41 mila alloggi Erp del Veneto. L’Ater di Venezia è la realtà con più proprietà immobiliare  (9.718 abitazioni totali, di cui 8.651mila Erp, a cui si aggiungono 950 case amministrate per conto dei Comuni) quindi che avrà il maggior da fare, anche nell’opera di informazione e assistenza agli inquilini.
 
La legge regionale prevede due specifiche novità: agli assegnatari degli alloggi Erp si chiede di documentare la propria situazione reddituale e patrimoniale, dimostrando di avere un Isee-Erp non superiore ai 20 mila euro e di non avere altri alloggi in usufrutto o proprietà; i contratti di locazione diventano di durata quinquennale, rinnovabile, e l’importo del canone è parametrato di anno in anno alla capacità economica dell’inquilino.
 
Che cosa è cambiato quindi dal 1° luglio? Gli inquilini che non hanno ancora presentato la dichiarazione Isee o che superano i limiti reddituali previsti dalla legge avranno a disposizione altri due anni per ottemperare all’obbligo di legge o per rientrare nei parametri di reddito indicati dalla normativa. Nel frattempo pagheranno il canone di locazione secondo i valori di mercato indicati dalle quotazioni Omi, maggiorati del 10 per cento.

 

Informazioni e appuntamenti

Maggiori informazioni sul rinnovo del contratto e il calcolo del canone si possono ottenere solo per appuntamento, da concordare con i dipendenti dell’Ater, telefonando ai numeri 041.798817 e 798857 il martedì e il giovedì dalle 15 alle 17. È stata inoltre stata attivata la casella di posta elettronica [email protected].
 
 

PER GLI INQUILINI:
NUOVO CONTRATTO, NUOVI CANONI DI LOCAZIONE

Terminata la fase della raccolta dei dati, allineati i programmi informatici e ottenuto il benestare dalla Regione, le Ater del Veneto iniziano dal mese di luglio ad applicare, per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, i canoni di locazione calcolati secondo il nuovo meccanismo previsto dalla Legge regionale n. 39/2017.
Si rimanda fin d’ora agli articoli 27 e 36 della Legge per il dettaglio degli indirizzi e dei criteri ispiratori, come si rimanda all’articolo 7 del relativo Regolamento di attuazione della Legge per il dettaglio dei passaggi, degli indicatori, dei parametri che conducono alla determinazione del canone per ciascun inquilino assegnatario. Sia la Legge sia il Regolamento sono disponibili nel sito internet aziendale www.atervenezia.it.
Merita però tracciare un quadro riassuntivo che aiuti a comprendere principi ispiratori, strumenti e metodologia utilizzati per il nuovo calcolo del canone, e altre informazioni utili agli assegnatari.
 

Equità e sopportabilità per le famiglie

La Regione Veneto ha elaborato il canone graduandolo in base alla situazione economica della famiglia, secondo i principi di equità e sopportabilità. Si va da un minimo di 40 euro a un massimo, per i redditi più alti, del valore di mercato (secondo la banca dati Omi, Osservatorio del mercato mobiliare dell’Agenzia delle entrate).

 

Sostenibilità economica del sistema

Alle Ater vanno assicurate le entrate necessarie alla gestione  e manutenzione degli alloggi. Per questo il canone minimo di 40 euro deve essere corrisposto indipendentemente dal reddito dell’assegnatario.

 

Tutela sociale

Qualora il minimo da pagare risulti non sostenibile dal nucleo familiare, il Comune può certificare il caso come meritevole di tutela sociale e farsi carico della differenza anche ricorrendo al fondo di solidarietà.
 

Variabili previste per il calcolo del canone

La Regione del Veneto ha elaborato i dati di ciascun inquilino e di ciascun alloggio attraverso un apposito programma informatico, in modo da applicare le variabili e le combinazioni previste nel dettaglio dal Regolamento per calcolare il canone.
Ne ricordiamo: l’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente, anche nelle tipologie Ise e Isr, rapportate all’erp) che rappresenta la situazione economica della famiglia correlata alla composizione del nucleo; l’equocanone, che rappresenta il valore dell’alloggio e viene moltiplicato per un coefficiente variabile in funzione della situazione economica della famiglia; la tabella Istat dei consumi delle famiglie, che sintetizza il valore dei consumi per territorio e categorie, al fine di considerare la minore capacità di spesa delle famiglie in difficoltà; la banca dati Omi (Osservatorio del mercato mobiliare dell’Agenzia delle entrate) per valutare la congruità del canone erp rispetto al valore di mercato (si confronta con  l’equocanone).
Questi elementi sono stati considerati e rapportati nei modi e con i meccanismi previsti dal Regolamento, con particolare attenzione al canone sopportabile, cioè alla capacità massima della famiglia a pagare un affitto, a prescindere dal valore dell’alloggio.
 

Il prospetto di calcolo del nuovo canone

Le variabili indicate sono riportate nel prospetto di calcolo del canone inviato a ciascun assegnatario.
Nel primo riquadro (‘Costo unitario’) si trovano i dati catastali dell’alloggio, la superficie convenzionale e gli altri indici che portano al determinare il costo unitario dell’alloggio, in base alla legge sull’equo canone (L. 392/1978).
 
Nel secondo riquadro (‘Equo canone’) vi sono i valori e i parametri che conducono a formare l’equo canone mensile relativo all’alloggio.
 
Nel terzo riquadro (‘Isee-erp’) si analizzano e elaborano i dati reddituali, patrimoniali e familiari relativi agli abitanti dell’alloggio. Sulla base di quanto dichiarato dall’assegnatario, l’Inps ha calcolato l’Isee che, attraverso altri parametri, ha generato l’Isee-erp. Vi sono inoltre indicazioni, dedotte dalle tabelle Istat, sulla spesa media della famiglia, per diverse situazioni, in modo da poter stimare la spesa minima di cui la famiglia deve disporre per vivere.
 
Nel quarto riquadro (‘Equo canone personalizzato’) vengono rapportati i valori dell’equo canone e quelli dell’Isee-erp per giungere a un valore percentuale che consente di graduare il canone di locazione. Si considerano i valori Isee-erp e le percentuali riportate nelle tabelle previste dagli articoli del Regolamento per determinare il canone. Un calcolo matematico fa aumentare in modo preciso, all’interno dei limiti delle tabelle, la percentuale da applicare all’equo canone in rapporto all’Isee-erp di ciascun assegnatario. Si ottiene così l’equo canone personalizzato.
 
L’ultimo riquadro (‘Canone di locazione’) mette insieme tulle la variabili precedenti e le opzioni previste dalla legge. Alla fine di un complesso procedimento di calcolo, reso possibile dai moderni sistemi informatici, si ottiene il canone di locazione di  ciascun assegnatario, che gli uffici della Regione hanno comunicato alle Ater e che viene applicato dal mese di luglio.
 

Al canone si applica l’Iva

Un’altra novità è l’applicazione dell’Iva al canone di locazione, con aliquota del 10 per cento, (secondo l’opzione consentita dal DPR 633/72, art. 10 c.1 n.8). Si uniformano così le condizioni contrattuali di tutti gli inquilini e di tutte le Ater del Veneto. Applicando l’Iva non sarà necessario rinnovare ogni anno la registrazione del contratto, con costo diviso a metà tra Ater e inquilino. Basterà una sola registrazione per l’intero periodo di cinque anni.
 
 

Durata del contratto di locazione

Con la Legge regionale 39/2017 sull’edilizia residenziale pubblica cambiano anche i contratti di locazione, che non saranno più a tempo indeterminato ma avranno la durata di cinque anni, rinnovabile solo se permangono i requisiti per l’assegnazione e non vi sono cause che determinino annullamento o decadenza.
 
 

Verifica dei requisiti

Nei giorni scorsi gli inquilini hanno ricevuto una lettera raccomandata con cui l’Ater comunicava:
·         la automatica modifica della durata del contratto, che da tempo indeterminato passa a cinque anni, rinnovabili (prima scadenza: 30 giugno 2024);
·         Il prospetto del calcolo del nuovo canone;
·         l’esito della verifica dei requisiti per il mantenimento dell’assegnazione (principalmente l’aver presentato l’Isee e il non avere diritti di proprietà o usufrutto su altri alloggi);
·         l’eventuale presenza di morosità superiore a quattro mensilità e per spese condominiali, al 30 aprile 2019 (salvo errori o omissioni o variazioni in corso).
 
 

Requisiti non conformi alla nuova legge

Può capitare che il nucleo familiare non abbia presentato l’Isee, o l’Isee risulti con un valore superiore ai 20mila euro previsti dalla legge, o manchi di altri requisiti, o vi siano morosità o altri motivi di decadenza, o vi siano errori o omissioni. In tal caso sono previste ulteriori verifiche e controlli, e la legge concede 24 mesi per mettersi in regola.
 

 

Tavolo tecnico in Regione e specificità di Venezia

È stato istituito presso la Regione Veneto un tavolo tecnico di confronto per verificare aspetti di criticità e formulare proposte migliorative.

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