Il nostro lettore Dario Dessì ha condiviso con noi alcune note sulla storia di Mogliano Veneto del 1918 e sui tragici eventi della Grande Guerra, riportati alla luce dopo circa vent’anni di ricerche.
Questo documento serviva a certificare l’avvenuta requisizione di mobilio appartenente a villa Volpi e utilizzato per l’arredamento degli uffici militari di villa Favier e di villa Stucky.
Questa ricevuta certificava invece che il personale a riposo della 231° batteria era stato alloggiato in un cascinale di Zerman di Mogliano Veneto, dall’8 al 13 luglio 1918.
Il Comandante del 151° Fanteria Brigata “Sassari”, tramite questo vaglia inviato da Torino nell’ottobre del 1919, saldava il conto dell’alloggio usufruito dal personale del suo reggimento, quando la guerra era ancora in corso.
Dall’ufficio Comando della III Armata si scrive al sindaco affinché si sollecitino due agricoltori di Mogliano Veneto ad andare presso il 3° Parco Buoi di Mestre per il ritiro di animali bovini da lavoro.
Il parroco di Bonisiolo informa la Prefettura di Tortona che un certo numero di profughi di guerra, provenienti da Musile di Piave, avevano ricevuto il sussidio dal Comune di Mogliano Veneto sino a tutto il 31 maggio 1918.
Un ufficiale medico, in servizio presso l’ospedale militare annesso a un campo di prigionia, ubicato nell’isola dell’Asinara, in Sardegna, scrive al segretario comunale di Mogliano Veneto per avere indicazioni sulle procedure da seguire per la riesumazione dei resti del suo povero genitore, sepolto nel cimiero locale.
Tramite questo telegramma urgente si comunica la morte di un soldato a seguito di incidente, mentre si trovava di corvè sulla strada Mogliano – Preganziol.