È una di quelle sere con la spensieratezza e il brio della vacanza che divaga sul tramonto delle ferie, pigra, indolente con spifferi di ritorno alla normalità.
In questo palinsesto temporale si palesa all’interno di “Fuori Luogo 2” a Forte Marghera un mashup intenso e coriaceo al “Padiglione Palmanova” grazie alla sensibilita’ del gallerista Carlo Gallerati e appena metti il naso dentro si capisce subito che la creatività qui dimora forte e installa le sue creature fatte di opere, fotografia, suoni e idee. Ma ogni interpretazione del luogo che ci ospita e delizia con i suoi “alchemici lavori” è personalissima ed approda oltre, oltre il luogo, fuori il luogo, senza logo.
Ivana Galli, fotografa ed artista con la splendida trovata della performance fotografica del ritratto scomposto è una perfetta padrona di casa che ci introduce senza bisogno di metter le pattine e la cera al pavimento, il suo loft all’interno del padiglione è un’autentica scoperta, tra memorabilia e simulacri dell’ “Acqua Granda “di veneziana memoria.
Poi di sobbalzo lo scettro passa alla Polaroid, declinata in mille esperimenti.Ketty Domesi, fotografa che cattura l’istante quasi graffiando i soggetti e delizia piacevolmente con le sue “fissazioni” che partono dalla Polaroid e migrano puntuali verso risultati di luci, tempi di esposizione e scatti tra nuvole, mare e cielo.Un modo di estendersi verso l’eterna ricerca dell’inedito. Sussulti di istantanee in perenne eclissi.Nuances che si rincorrono mai dome.
Ma non e’ finita fin quando non e’ finita e il triplo salto carpiato allude ad un finale a tutto “Ctónio“,un progetto,un enclave musicale di Tommaso Busatto e Giovanni Bove che si poggia irrefrenabile su 3 elementi cardine dell’universo: vibrazioni, energia e luce. Qui tutto si snoda nell’antitesi del sinth che ammalia il basso intento a rendere la pariglia di buon grado fino a formare due linee. Sensazioni allo stato brado, stati d’animo atavici che arrivano dritto, senza scorciatoie, prendere o lasciare, circolarita’,natura e prospettive condivise in due sessioni al diapason che lasciano traccia indelebile e sembrano scrivere nell’aria un piacevole interrogativo, che cosa ci riserveranno i due musicisti nel futuro prossimo?
È ora di lasciare il Forte, arte fotografie e suoni ci scortano fedeli fino all’uscita, poi da domani saranno come sempre con noi. Tra di noi. Grazie.
22-21-EVENTI di Mauro Lama