L’onorevole Arianna Spessotto (M5S) si esprime in merito al fenomeno della ludopatia in Veneto:
“La diffusione del gioco d’azzardo nel nostro Paese, e in particolare nella Regione Veneto – terza regione in quanto a giro d’affari – sta toccando livelli emergenziali, tanto che comunità come quella di Musile di Piave sono diventate, come emerge anche confrontando i dati dell’Espresso http://lab.gruppoespresso.it/f
Ritengo non più sufficiente il semplice controllo del fenomeno – come è stato detto recentemente dal sindaco di Musile – per arginarne la diffusione: credo che invece sia necessario ingaggiare una vera e propria battaglia, a partire dal livello istituzionale degli enti locali – per contrastare quella che è diventata una profonda ferita nella nostra Regione.
Basti pensare che in Italia sono circa un milione le persone affette da azzardopatia e due milioni i giocatori a rischio: i Comuni, che rappresentano il primo argine sul territorio contro questa piaga, devono essere messi nelle condizioni di avere maggiori strumenti, anche normativi, e un potere rafforzato su questa materia. Sempre più spesso le amministrazioni comunali sono infatti messe in difficoltà dagli esercenti e dalle concessionarie, che hanno presentato negli anni numerosi ricorsi ai giudici amministrativi contro i tentativi messi in atto per arginare il fenomeno.
Ricordo che la stessa Corte costituzionale ha ribadito, da ultimo con la sentenza n. 108/2017 – la piena legittimità degli interventi dei comuni in questo settore e che Regioni ed Enti locali devono avere un ruolo essenziale nella definizione del quadro normativo in materia.
Mentre il Governo, con l’emendamento PD approvato in Commissione Finanze alla ultima legge di Bilancio, ha dimostrato, ancora una volta, di essere interessato più a fare cassa con i proventi del gioco che alla salute dei cittadini – tanto è vero che è stata prorogata di un anno la possibilità di rilasciare il nulla osta per nuove slot-machine – il M5S ha depositato una proposta di legge per consentire una maggiore possibilità di azione ai Comuni e porre un serio freno, una volta per tutte, a questo fenomeno devastante”.