La vita pubblica è, da sempre, ricca di scandali. Molti erano anche gli scandali nel mondo greco antico, e la democrazia di Pericle non era da meno. Sappiamo che nel periodo di Pericle vennero costruiti monumenti grandiosi, come il Partenone, tempio della dea Atena, dagli architetti Ictino e Callicrate, con il contributo di scultori egregi fra i quali Fidia e di insigni pittori.
Così come il Theseion tempio del dio Efesto o il Propilei maestoso ingresso al pianoro ove sorgeva l’Acropoli, il tempio di Posidone al capo Sunio e molti altri. L’epoca di Pericle non fu un semplice periodo di rinascita per Atene, ma il momento d’oro della cultura greca, quella cultura che ancor oggi chiamiamo Età d’oro periclea.
Per costruire questi monumenti, Pericle prese i soldi dal fondo comune delle città greche.
Quando molte città elleniche decisero di creare una lega per sventare eventuali altri attacchi persiani, la presidenza venne offerta ad Atene.
Questa lega venne chiamata delica, poiché il tesoro comune fu depositato nel santuario di Apollo, nell’isola di Deio. Ed è proprio con questo tesoro che Pericle costruì i monumenti d’Atene.
Lo scandalo di Fidia. Nel 433 ac Fidia fu accusato di essersi impadronito di una parte dell’oro destinato alla statua di Atena, ma riuscì a scagionarsi facendo pesare il metallo prezioso impiegato per le vesti della dea e dimostrando di aver usato esattamente la quantità ricevuta. Successivamente, fu accusato di empietà per aver raffigurato se stesso e la figura di Pericle sullo scudo della dea. In quell’occasione fu accusato anche Pericle, che tuttavia non fu mai processato, perché iniziò la guerra del Peloponneso.
Lo scandalo è parte della politica ma gli scandali aiutano la pubblicità della politica.
Apostolos Apostolou. Scrittore e professore di filosofia