Sembra assurdo, ma secondo una relazione del World Economic Forum siamo fuori da quasi tutte le graduatorie, pur essendo i primi per influenza culturale GLOBALE, per patrimonio storico, lifestyle, design e altri connotati tipicamente italici.
Qui però finisce il nostro primato e iniziano le note dolenti. Se parliamo di apertura agli affari, l’Italia sparisce dalle classifiche, e se ad essere giudicate sono l’imprenditorialità, la possibilità di riuscita degli investimenti o la trasparenza.. Ma la cosa più sorprendente, siamo fuori dai primi venti anche se parliamo di qualità della vita, segno che forse la burocrazia, il disservizio pubblico, il lavoro precario e la generale fragilità della Giurisprudenza tipica del Belpaese alla fine pesano più del clima o del cibo.
Riccardo Rocchesso
Fonte: lastampa.it