Liberi e Uguali chiede alla Giunta Zaia di quantificare precisamente le ricette “taroccate”, di informare i cittadini che hanno subito ritardi nell’erogazione delle prestazioni, di valutare possibili risarcimenti e di commissariare la Ulss 3.
«In passato ho denunciato più volte il problema delle liste d’attesa nel pubblico, che esiste soprattutto in relazione con la sanità a pagamento. Qui però siamo di fronte a qualcosa di più di una carenza organizzativa, c’è l’utilizzo da parte di una Usl di un “trucco” che ha modificato le priorità di decine di migliaia di prestazioni dal 2015: hanno taroccato le ricette dei medici di base, potrebbe essere il più grande scandalo della sanità veneta. Dal Ben ancora al suo posto? Assurdo». Così Piero Ruzzante, consigliere regionale di Liberi e Uguali e primo firmatario del progetto di legge n. 351 dell’8 maggio 2018 per la riduzione delle liste d’attesa, che oggi ha depositato un’interrogazione alla Giunta regionale.
Gli fa eco Gabriele Scaramuzza, segretario regionale di Articolo UNO Liberi e Uguali Veneto: «Quanto accaduto all’Ulss 3 con la modifica delle priorità per prestazioni mediche a oltre 44.000 persone è semplicemente inaudito. Si sono modificati dati di natura ultrasensibile di cittadini a loro insaputa, solo per rientrare nei tempi delle liste d’attesa e garantire premi di produttività a direttore generale e dirigenti. L’indagine della magistratura deve essere celere e verificare le responsabilità di natura giudiziaria. Ma al di là di quella del tribunale, esiste una responsabilità politica in capo alla Regione e al suo presidente». «La sola sospensione del dirigente responsabile per 5 mesi è semplicemente un oltraggio – conclude Scaramuzza –: di fronte ad un atto di questa gravità sarebbe più opportuno e giusto prevedere l’immediato commissariamento dell’Ulss 3. Sarebbe il minimo atto di giustizia nei confronti di migliaia di cittadine e cittadini delle aree del miranese e della riviera del Brenta che hanno conosciuto una violazione inaccettabile del diritto fondamentale alla salute sancito nell’art. 32 della Costituzione».
«Intanto voglio capire – prosegue Ruzzante -, e l’ho chiesto alla Giunta Zaia, di quante ricette effettivamente si tratta: leggo di 44.600 casi nel 2017, ma non si sa nulla rispetto al 2015 e al 2016. Inaccettabile. Poi penso che chi è stato imbrogliato abbia quantomeno il diritto di saperlo – aggiunge Ruzzante –, anche perché ci sono cittadini che possono magari aver subito un danno: la Giunta Zaia farà un censimento di questi pazienti “declassificati”? Ci saranno risarcimenti?». «Infine c’è un altro aspetto – sottolinea il consigliere regionale di Liberi e Uguali –: la Regione era al corrente almeno dal 2 marzo scorso, stando a quanto riportano gli organi di stampa, dell’utilizzo del software da parte dell’Ulss 3. Sono passati 7 mesi da allora, 7 mesi nei quali nessuno, né Zaia, né Coletto, né altri, ha pensato di informare i cittadini di quanto era avvenuto. Nel frattempo Dal Ben, il dg della Ulss 3 che non poteva non sapere dell’utilizzo del software, è ancora al suo posto: inaccettabile che la Giunta Zaia non abbia ancora preso provvedimenti».