Lunedì mattina sono iniziati i lavori di smantellamento dell’opera “Support” di Lorenzo Quinn per poi essere caricata su delle chiatte nella giornata di martedì. L’installazione era stata collocata un anno fa sul Canal Grande: le due grandi mani erano appoggiate all’Hotel Sagredo in campo Santa Sofia. In questi giorni saranno riportate in Spagna, dove l’artista ha il suo studio.
Il messaggio universale che l’autore ha cercato di trasmettere, rifletteva la sua consapevolezza nella necessità di preservare la Terra dai cambiamenti climatici. Con il passare del tempo però, la stessa opera, ha assunto molteplici significati ed interpretazioni: dalla difesa della fragilità di Venezia, al diritto delle giovani generazioni di costruire un mondo più giusto.
Quinn si sta impegnando perché la Sua opera possa fare ritorno al più presto a Venezia. L’artista ha dichiarato nei giorni scorsi di essere già in contatto con l’Amministrazione comunale e con le altre autorità al fine di poter donare la propria creazione a Venezia e ai veneziani che tanto l’hanno amata.
Si stanno vagliando varie alternative per una ricollocazione, da Forte Marghera (dove dovrebbe essere installata un’altra opera di Quinn: “Stop playing”) all’Arsenale, oppure all’interno di uno dei tanti musei veneziani.
“Le Mani dovrebbero appartenere in maniera permanente alla città – ha detto Lorenza Lain, direttrice di Ca’ Sagredo – siamo stati travolti dal successo dell’opera pubblica, da cui ognuno ha tratto il proprio messaggio. Ci sono state parecchie offerte dall’estero, ma aspettiamo le decisioni della Soprintendenza e del Comune”.
Fonte: VeneziaToday