“Coesione sociale, donne e legalità” è il tema del confronto promosso dal prefetto di Treviso Laura Lega, con i rappresentanti delle istituzioni regionali e locali, il procuratore della repubblica Michele Dalla Costa, il capo della Polizia Franco Gabrielli e i rappresentanti di università, Anci, Unindustria e sindacati, venerdì 9, nella sede della Prefettura della Marca, in concomitanza con le iniziative per la Giornata internazionale della donna.
Al convegno (inizio ore 10), al quale intervengono anche la psicologa Vera Slepoj e il magistrato Carlo Nordio sul tema della violenza di genere e sulla cultura del rispetto e della legalità, porterà il proprio contributo anche l’assessore alle politiche sociali della regione Veneto, Manuela Lanzarin.
“A settant’anni dal voto alle donne – anticipa l’assessore – molta strada è stata fatta per il riconoscimento giuridico e formale dei diritti e della pari dignità delle donne. Ma molto resta da fare sul piano dei rapporti interpersonali, della cultura delle relazioni e dei sistemi sociali. Le aggressioni fisiche e psicologiche alle donne, e situazioni di sudditanza economica in famiglia e nel mondo del lavoro, sono i segnali inquietanti che la parità di genere e la coesione sociale sono obiettivi ancora non raggiunti”.
“La regione Veneto, dal canto suo – sottolinea Lanzarin – sta investendo nel lavoro di rete, tra enti pubblici, organizzazioni del privato sociale e volontariato. Oltre ai circuiti già attivati dei centri di ascolto e delle case antiviolenza che vedono all’opera una quarantina di strutture attive nel territorio regionale, da quest’anno ha avviato – con i fondi del piano nazionale antiviolenza – una duplice azione: la prima rivolta a formare chi fa informazione ed educazione per promuovere linguaggi e contenuti che valorizzino la dignità della donna e il rispetto tra generi, e la seconda, che si concluderà entro l’anno, per preparare le figure sanitarie e del sistema dell’emergenza a prevenire e ad affrontare in modo corretto e tempestivo i casi di violenza contro le donne e tutelare i minori. Sono due modi concreti e operativi per affiancare le donne e proteggere le vittime, con uno sguardo aperto e attento al sistema complessivo delle
relazioni in essere nella nostra società”.