A Mogliano uno dei primi sei allievi di Barbiana, Agostino Burberi, incontra studenti di medie e liceo (lunedì e martedì mattina) e la cittadinanza lunedì sera.
Qual era il modello didattico che Don Milani aveva creato nella sua scuola di Barbiana e quanto è diversa la scuola di oggi?
Per rispondere a questo interrogativo, nell’ambito delle celebrazioni che Mogliano Veneto ha voluto dedicare al “prete scomodo” nel cinquantesimo della sua scomparsa, lunedì (30 ottobre) arriverà a Mogliano uno dei primi sei allievi di Barbiana, Agostino Burberi.
Il testimone avrà un doppio impegno in città, poiché parlerà dell’attualità del pensiero di Don Milani sia nelle scuole secondarie, medie e Liceo (lunedì e martedì mattina) sia a tutta la cittadinanza in un incontro aperto al pubblico (20.45, Centro Sociale, Piazza Donatori di Sangue).
Sarà interessante sentir raccontare direttamente da un protagonista l’esperienza in qualche modo rivoluzionaria vissuta con Don Milani a Barbiana, località isolata e montana del Mugello dove venne “esiliato” nel 1954 a fare il parroco. Fu un primo tentativo di scuola a tempo pieno dedicato alle classi popolari dove si sperimentava la scrittura collettiva, e che diventò il modello di un nuovo modo di fare scuola, un luogo dove tutti potessero andare a capire e apprendere, senza barriere, senza distinzioni, dove si studiava l’italiano, ma anche le lingue e per questo il motto inglese della scuola, I care.
Il progetto, che attraverserà trasversalmente l’anno scolastico, coinvolgendo studenti, famiglie, docenti e istituzioni scolastiche, dal titolo “I care. Ho a cuore, ci tengo, mi interessa”, il motto della scuola di Barbiana, fondata da Don Milani, nasce dalla collaborazione tra l’amministrazione comunale, le scuole del territorio e alcune associazioni di volontariato di Mogliano Veneto (Rete Radié Resh gli Istituti Comprensivi “Nelson Mandela” e “Marta Minerbi”, il Liceo Berto, il Collegio Astori, UNITRE, SOMS, CCR, Gruppo Fuori Classe.) impegnate a promuovere, a partire dalla scuola, iniziative di partecipazione, accoglienza, solidarietà e sviluppo nel territorio moglianese, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Mogliano Veneto e le scuole del territorio.
Studenti e studentesse, docenti e genitori sono stati invitati a scrivere una “lettera sulla scuola”, con le proprie riflessioni e proposte, rispondendo ad alcuni fondamentali quesiti: la scuola di oggi è davvero una scuola di tutti e di tutte, in grado cioè di combattere le diseguaglianze, di dare ai ragazzi e alle ragazze gli strumenti per comprendere il mondo in cui vivono e favorire la partecipazione alla vita democratica ? Viene chiesto di raccontare le esperienze positive che esistono e andrebbero potenziate e valorizzate, gli aspetti della scuola che non funzionano o funzionano male, e di indicare le proposte di cambiamento per una scuola migliore.
A marzo il progetto si concluderà col Forum della città educativa che, a partire dalle lettere, solleciterà un confronto tra scuola, ente locale, associazioni e società civile sull’offerta formativa del nostro territorio, per individuare progetti e proposte per il futuro.