L’offensiva in Ucraina si combatte non solo con le armi, ma anche con l’informazione. La narrazione di guerra del Cremlino avanza con la censura, bloccando i giganti dei social network. Da Facebook a Instagram, nella Federazione Russa aumenta il numero di piattaforme bloccate all’utenza per evitare lo scambio e la condivisione incontrollata di notizie.
Russia: la censura imbavaglia anche i Social Media
A oltre un mese dalla scintilla di guerra sul territorio ucraino, la propaganda di Stato avanza tra le vie e gli schermi della Russia. La morsa della repressione si dispiega sia nelle piazze, con arresti e scontri tra manifestanti e forze di polizia, sia nell’etere, con la diffusione di informazioni, video e immagini volutamente ricostruite. Ne consegue un quadro distorto e irreale di quanto sta accadendo in Ucraina: la guerra fratricida è costantemente dipinta dal Cremlino come azione necessaria per la denazificazione dell’ex paese satellite.
Oltre a celebri quotidiani internazionali, la censura si estende a un grande mezzo di comunicazione del nostro secolo: i social media. A partire dallo scorso 4 marzo, ad esempio, sono stati bloccati Facebook e Twitter, accusati di discriminazione nei confronti dei media russi: a stringere il bavaglio è il regolatore dei media russo Roskomnadzor. L’ultimo social media nel mirino del blocco è l’impero digitale dell’immagine: Instagram. In Russia non è infatti più possibile accedere alla piattaforma per pubblicare e consultare contenuti.
La rigida risoluzione arriva dalla risposta dei pubblici ministeri al sensibile allentamento delle politiche di Meta con riferimento alle pubblicazioni di incitamento all’odio verso il leader Vladimir Putin e i militari russi. Le restrizioni imposte dalle autorità del paese hanno avuto come effetto collaterale un vero boom di download di app VPN (Virtual Private Network, ovvero “rete virtuale privata”): sistemi che consentono di connettersi ad Internet in completo anonimato. Oggi è possibile scoprire i nomi delle migliori vpn gratis in circolazione grazie alle liste di alcuni siti specifici.
Blocco di Instagram: la reazione degli influencer
Non solo sanzioni internazionali. L’ennesimo peso sulle spalle del popolo russo arriva dalla censura dei social network. A pagare il prezzo più caro, questa volta, sono proprio gli utenti che con i social ci lavorano. Le restrizioni di Roskomnadzor hanno innescato l’immediata reazione di influencer e blogger, che, costretti a chiudere i loro account online, vedono di fatto tagliata fuori la loro principale attività e fonte di guadagno. Iconico è il grido di Olga Buzova, influencer colpita dalla drastica decisione dei vertici di governo. La giovane cantante e attrice russa aveva un seguito Instagram da oltre 23 milioni di persone. Il noto volto della televisione nazionale ha deplorato la decisione statale perché, stando alle sue confessioni, Instagram non è soltanto un lavoro e dunque una fonte di reddito, ma anche “una parte della propria anima”: bloccare un social equivale a tagliare la libertà individuale.
Crediti fotografici: kevin-ku via Unsplash