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La Pro Mogliano degli anni d’oro e il Cav. Robazza

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Continuiamo con la pubblicazione a puntate del libro scritto dal nostro concittadino, Nuccio Sapuppo. In questa raccolta l’autore ha voluto raccontare – in forma di monografie – luoghi, avvenimenti e personaggi figli di Mogliano che si sono distinti per le opere che hanno compiuto nella loro vita

 

Parlando di campi sportivi e precisamente di quelli adibiti al calcio, non posso non farmi catturare dalla memoria di alcuni decenni fa per ricordare certi traguardi raggiunti dalla squadra di casa ed il tipo di affezione che era riuscita a creare nei suoi tifosi per merito dei componenti la squadra e sicuramente per merito anche del suo Presidente.

 

Verso la fine degli anni Settanta dello scorso secolo, la Società Sportiva Pro Mogliano aveva già militato in Serie C. Retrocessa di categoria in quella di Promozione, decise di sponsorizzarla il Cavalier Robazza, titolare di un cotonificio sito a Marocco proprio sul Terraglio nella curva che lo divide dalla via Gatta.

Anche se non riuscì a tornare in serie C in quel lungo periodo della sua gestione, durata diversi anni, credo sia stata quella la stagione più bella per il calcio moglianese sia per la società che per la rosa dei giocatori che
la componevano. La società riusciva sempre a stare nei primi posti della classifica ed i giocatori venivano letteralmente coccolati da quel sant’uomo, filantropo e benefattore qual era il Cav. Robazza.

 

In quegli anni la Pro, pur militando nel campionato nazionale per la categoria di Promozione, raggiunse il massimo livello di stima e di apprezzamento da parte dei Moglianesi non tanto per i risultati che portava a casa bensì per la simpatia che riscuotevano nei tifosi e nel pubblico i suoi protagonisti, cioè i giocatori, che erano tutti ragazzi di Mogliano cresciuti calcisticamente nelle giovanili della gloriosa “Pro”.

 

Nella storia del calcio moglianese il Cav. Robazza è rimasto per antonomasia “il mitico Sponsor e Presidente della Pro Mogliano per tanti anni, soprattutto per il suo comportamento generoso e affabile nei riguardi di tutti i suoi ragazzi calciatori.

 

In località Marocco, nei pressi della Marignana dopo la doppia curva che gira per via Gatta, il Cav. Robazza aveva una tessitura che impegnava diverse decine di operai ed operaie. In fianco alla tessitura, sempre di sua proprietà, aveva un ristorante dove ospitava, finite le partite, i calciatori e tutto lo staff al seguito della squadra, ai quali sia che avessero vinto e sia che avessero perso, offriva la cena tutte le domeniche. Durante tutti gli altri giorni feriali, per sua scelta, l’unico cliente che il ristorante ospitava era solo lui per il quale i cuochi cucinavano in esclusiva sfiziosi manicaretti. Il Ristorante si chiamava “Al Postiglione”.

 

Quando il Cav. Robazza andava in banca, andava a riceverlo all’ingresso personalmente il direttore della filiale per rispetto sia alla sua persona e sia ai suoi ingenti capitali depositati.
Chi lo ha conosciuto sicuramente avrà avuto modo di apprezzarne le qualità umane di affabilità, disponibilità ed altruismo che egli possedeva.
Nonostante fosse straricco, non si dava delle arie e non dimostrava mai atteggiamenti di superiorità anzi riusciva sempre a mettere a proprio agio chiunque si trovasse a parlare con lui anche occasionalmente al bar o allo stadio di calcio.

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