Nel giorno del raduno della Nazionale in preparazione delle Final Four della Nation’s League, è stato intitolato al compianto Gianluca Vialli il Campo 3 del CPO Giulio Onesti.
ROMA- Tre anni fa la Nazionale italiana di calcio si preparava alla cavalcata trionfale di EURO 2020 nel Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti. Non è semplice per chi resta ritornare nei luoghi che sono stati simbolo di vittorie, ricordi e persone. Soprattutto se quella persona si chiama Gianluca Vialli ed è stata fondamentale nel costruire e cementare quel gruppo.
Grande uomo prima che calciatore e poi capo delegazione. Protagonista indiscusso del calcio degli anni degli anni 1980/1990, con la Sampdoria conquista Coppa Italia, Coppa delle Coppe e lo scudetto. Con la Juventus vince Coppa Uefa, scudetto, Coppa Italia, Supercoppa Italiana e Champions League. Attaccante della Nazionale tra il 1985 e il 1992, con 59 presenze e 16 reti.
È stato così abbastanza naturale decidere di omaggiarlo dedicandogli il campo 3 dove lui fu protagonista degli allenamenti in Nazionale già dai tempi delle sue prime convocazioni in Under 21. Il tutto nel giorno in cui, quella sua ultima squadra vincente, si è radunata per la Final Four della Nation’s League.
Vialli è stato anche legato al mondo a cinque cerchi: il 26 febbraio del 2006, assieme ad altri illustri campioni, portò infatti la bandiera olimpica nel corso della cerimonia di chiusura dei Giochi Invernali di Torino 2006, unico calciatore ad aver avuto questo onore.
Alla cerimonia sono intervenuti il Presidente del CONI Giovanni Malagò, il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina, il Commissario Tecnico della Nazionale Roberto Mancini e il capitano Leonardo Bonucci. Presenti, tra gli altri, anche il Segretario Generale del CONI Carlo Mornati, il Vice Presidente Vicario Silvia Salis, il membro onorario del CIO, Franco Carraro e la Nazionale al completo che ha svolto sul campo una seduta di allenamento prima della partenza nel pomeriggio per il ‘Forte Village Resort’ di S. Margherita di Pula (Cagliari).
Queste le parole di Malagò: “Ringrazio il Presidente Gravina, Roberto Mancini e la Federazione intera per questa possibilità. Quando ci siamo riuniti in Giunta, qualche mese fa, per discutere l’ipotesi di intitolare il campo a Vialli non abbiamo fatto una scelta emotiva. Il CONI voleva lanciare un messaggio forte che mi sembra oggi sia arrivato in modo molto forte. Siamo nel Centro di Preparazione Olimpica, intitolato al nostro predecessore Giulio Onesti, un signore che nel dopoguerra fu mandato dal Governo con l’idea di chiudere il CONI. Nel giro di qualche anno si trasformò da commissario liquidatore a Presidente con grande lungimiranza perché si accorse che, pur essendoci stata contaminazione politica durante il fascismo, nel CONI si faceva sport, si vinceva ed era già una eccellenza nel mondo. L’apice fu portare l’Olimpiade a Roma nel 1960: la città ne ha beneficiato anche per l’impiantistica sportiva e questo luogo lo testimonia. Oggi questo campo viene intitolato a Vialli, ma questo è il campo di tutti gli sportivi italiani e più che mai della FIGC”.
Ha sottolineato poi il Presidente della FIGC Gravina: “Grazie al Presidente del CONI perché questo è un momento importante, soprattutto per aver voluto dare un segno tangibile ricordando quanto Gianluca abbia rappresentato per il mondo del calcio e dello sport in genere. Vialli ha dimostrato in modo chiaro ed evidente che quando fai qualcosa per amore, con passione, quando trasformi una delle prove più dure della tua vita in un momento di testimonianza diventi un eroe. Gianluca è stato un grande professionista, un grande atleta, un uomo di grande valore che ha dato un messaggio di speranza a tanti giovani che conoscono il momento della sofferenza. Ci stringiamo tutti attorno a lui: è ancora con noi e lo sarà per sempre”.
La cerimonia di intitolazione del campo 3 a Gianluca Vialli è stata seguita dall’allenamento della Nazionale di Roberto Mancini, al quale hanno assistito circa 30 giovani pazienti dell’Ospedale Pediatrico ‘Bambino Gesù’, con il quale la FIGC, e la Nazionale in particolare, hanno da anni promosso una serie di iniziative congiunte.
Commosso il ricordo di Mancini: “Gianluca è stato un grandissimo calciatore, soprattutto un grande uomo. Solo due anni fa eravamo concentrati sull’Europeo, lui era in un momento difficile ma pienamente con noi: per questo ringrazio Gravina, sono stati due anni meravigliosi, e ringrazio il CONI e il presidente Malagò per l’iniziativa odierna. Luca ci ha lasciato fisicamente ma resterà sempre con noi”.
“Ricordo Gianluca nella grandezza nei piccoli gesti”, ha aggiunto Capitan Bonucci. “Molte volte, durante il raduno della Nazionale, il primo pensiero era dare un attimo di gioia e felicità ai ragazzi che oggi sono qui con noi. Gianluca ci teneva a far capire che quanto stava passando poteva essere cancellato con un semplice gesto. Noi oggi portiamo avanti quanto ci ha lasciato. Non basta un campo di calcio per capire la grandezza che aveva Vialli nel donarsi, nel dare prima di ricevere: ognuno di noi lo ricorda come un grande uomo e anche oggi è qui con noi, si starà facendo una risata come faceva spesso nei nostri raduni. Durante l’Europeo e anche dopo è stato un esempio e un trascinatore”.
Le ultime parole sono state del nipote Riccardo: “È un onore stare qui. Luca ha fatto tanto da calciatore ma ha fatto tanto anche da uomo, ci ha lasciato insegnamenti bellissimi che ora sta a noi portare avanti. Il campo non è abbastanza per quanto ha fatto, ma è un grande esempio per le generazioni future che giocheranno in questo impianto.
Photo Credits: Figc