Giacomo Nilandi classe 1993, Consigliere Comunale uscente con delega speciale dal 2016 per le politiche giovanili, capo lista della lista Mogliano Bene Comune, che appoggia la candidatura dI Carola Arena alle imminenti elezioni amministrative, ha concesso una intervista al nostro quotidiano.
Consigliere, come valuta la sua attività di consigliere di maggioranza con delega alle politiche giovanili?
Sono stati per me cinque anni in cui la parola d’ordine era restituire. Negli anni precedenti erano stati tolti servizi e spazi pubblici che abbiamo riportato in mano alla cittadinanza, come il Centro Giovani lo Skatepark, la nuova Biblioteca di Villa Longobardi, e ricostruito piazze, strade e nuove piste ciclabili. D’altronde basta farsi una passeggiata e subito a colpo d’occhio si nota la differenza da cinque anni fa ad oggi. Grazie soprattutto al lavoro di Oscar sul piano ambientale abbiamo ridotto drasticamente le cubature del nuovo Pat, abbassato del 23% le emissioni di CO2 nell’aria e migliorato i servizi di raccolta differenziata. Siamoo riusciti a fare tutto questo nonostante la situazione finanziaria dell’ente che al nostro arrivo era esposto con i debitori per diciassette milioni di Euro e che invece oggi è stato abbondantemente messo in sicurezza da ogni rischio. Lo abbiamo fatto mantenendo inalterate le tasse per cinque anni, abbassandole per le fasce più deboli fino all’esenzione in certi casi.
Per quanto concerne la mia delega invece, cinque anni fa mi candidai con la promessa di riportare a Mogliano spazi e servizi per i giovani e la gente mi ha votò per questo. Oggi i fatti sono che la città ha due nuovi spazi aggregativi pubblici per i ragazzi, sottratti al degrado e riqualificati grazie allo sforzo dell’amministrazione e alla generosità e l’impegno dei giovani di Officina 31021. Prima non c’era un progetto giovani, si stanziavano circa 4.000 euro invece negli ultimi cinque anni ne abbiamo stanziati 300mila. Questo è motivo di soddisfazione e riscatto prima che miei di una generazione intera che aveva subito il maltolto dalla precedente amministrazione. Ora potrebbe continuare una bella storia a prescindere da chi vincerà domenica.
Consigliere Nilandi come giudica questa campagna elettorale che ormai è alla fine?
Campagna elettorale molto conflittuale, come giusto che sia, però è sbagliato posizionare il conflitto su dissapori personali e su false notizie che tendono a denigrare l’avversario. Bisognerebbe parlare di contenuti e confrontarsi su questi. Non è stato certamente un bel segnale vedere le sedie dell’opposizione vuote nell’ultimo Consiglio Comunale e negli ultimi due dibattiti pubblici organizzati.. Poteva essere l’occasione dove si sarebbe potuta avere una mobilitazione di massa. Se l’affluenza alle urne sarà bassa sarebbe una sconfitta per tutti.
Nell’eventualità di una sua rielezione come consigliere di maggioranza come pensa di essere utile in futuro alla sua città?
A Mogliano perdiamo ogni anno 50 giovani che emigrano altrove e questo è un problema per formare la classe dirigente futura. Una città dove c’è più gente che muore che quella che nasce non ha futuro. Da qui desidero ripartire per costruire la Mogliano non solo dei prossimi cinque anni , ma dei prossimi cinquanta anni con prospettive che guardino alle prossime generazioni e non alle prossime elezioni. Per fare questo ci vogliono delle progettualità che guardino in questa direzione, radicali e coraggiose come quelle portate da Mimmo Lucano a Riace con una nuova gestione partecipata dei beni comuni al centro.
Come adottare politiche sulle case pubbliche che permettano il diritto di abitare e di formare una famiglia nella propria terra a tutti a prescindere dal censo. Questa deve essere la nostra opera pubblica prioritaria. Il paradosso è che a Mogliano ci sono 1.500 appartamenti sfitti e purtroppo i costruttori vogliano ancora costruire. Intanto però la lista di chi aspetta e ha diritto a una casa popolare è sempre lunga.
Un altro punto caratterizzante sarà la lotta alla mafia e alla criminalità organizzata che da troppo tempo spadroneggia nel nostro territorio usando le nostre aziende decotte per il riciclaggio, sfruttando la prostituzione sul Terraglio e usando il nostro comune come crocevia fondamentali per il traffico di droga.
Infine cercheremo di trasformare la retorica della comunicazione in partecipazione attiva dei cittadini come metodo di Governo per prendere le decisioni. Il coinvolgimento delle associazioni di quartiere in questo processo e l’adozione di un nuovo regolamento comunale sul modello di Bologna saranno tappe per noi imprescindibili.