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Incroci di civiltà. Grecia – Italia

4 minuti di lettura

Riceviamo da un nostro affezionato lettore di Atene, il professor Apostolos Apostolou, docente di filosofia, il seguente articolo che illustra le meraviglie di un’isola greca ai più sconosciuta e la sua ricchezza di monumenti, castelli e torri veneziani, in un sorprendente incrocio di civiltà
 
C’è un’isola in Grecia piena di monumenti italiani, piena di castelli e torri veneziani. È l’Eubea.
Evia fu data al regno di Salonicco e Bonifacio la concesse a tre patrioti veronesi, chiamati Terzieri. Tra questi prevalse Rabano di Carceri, che nel 1209 cedette Evia ai Veneziani. Il dominio veneziano in Evia durò dal 1205 al 1470. Durante questo periodo furono costruite nuove fortificazioni in tutta l’isola o si formarono fortificazioni più antiche, così come la fryktoria (fryktos = torcia e tempo = cura). Le torrefazioni erano le installazioni in posizioni elevate, attraverso le quali venivano trasmessi segnali visivi con fiamme di notte e fumo durante il giorno su lunghe distanze. L’isola greca Eubea si chiama anche Negroponte (Ponte Nero). Il Capolugo della Eubea è la Calcida. La Palìrria (la marea) di Calcida era un fenomeno che suscita interesse e curiosità, perfino Aristotele. Le maree sono quindi determinate dall’attrazione gravitazionale esercitata dalla luna (e in piccola parte anche dal sole) sulla Terra. E come sosteneva Aristotele la forza di marea non è altro che un effetto del secondo ordine della forza gravitazionale. In altre parole, nasce la marea solo se vi è una forza gravitazionale che agisce tra due corpi celesti. Ne segue che la marea agisce su tutte le scale, dai grossi “sassi”, o poco più, fino alle galassie.
 
Dopo il 1204, era stato un accordo tra Crociati e l’imperatore bizantino Alessio IV. «Con un nuovo contratto l’impero latino d’Oriente: l’imperatore fu scelto da un consiglio di sei veneziani e sei baroni, poichè Bonifacio di Monferrato era un vecchio alleato dei genovesi,cloccarono i loro voti sul conte di Fiandra, Baldovino, che fu eletto. All’imperatore fu attribuito un quarto dell’impero, i restanti tre quarti erano da dividere, metà ai baroni e metà a Venezia, per cui il doge divenne “signore della quarta parte e mezzo dell’impero”. La divisione fu confusa; caduto l’impero, chiunque poteva cercò di prendere quel che gli riusciva; del resto i veneziani erano più interessati alle basi commerciali e marittime che ai territori. Comunque le loro prede principali furono, oltre aitre ottavi della città di Costantinopoli, Negroponte (Eubea), le basi di Modone (Peloponneso) e infine Candia (Creta) di cui si impadronì dapprima il pirata genovese Enrico il Pescatore, conte di Malta (1207), e che dovette essere conquistata (1207-1212).» (Una città, una repubblica, un impero. 697-1797. Di Alivse Zorzi veneziano).
 
La Signoria di Negroponte fu uno stato crociato stabilito tra il 1204 e il 1470 sull’isola di Eubea, nel mar Egeo, e inquadrato nell’ambito dei possedimenti della Repubblica di Venezia in Oriente (Stato da Màr). L’isola di Eubea era primo feudo dei Franchi, e poi feudo di Verona, Nel 1209 rese omaggio anche alla Repubblica di Venezia (la Serenissima continuava a mantenere notevoli interessi sull’isola), riconoscendo alla stessa il possesso di una chiesa e di un fondaco e concedendo privilegi commerciali. Negli anni seguenti s’insediarono a Negroponte cittadini veneti: rappresentati – primo fra tutti un bailo – mercanti e anche proprietari terrieri. Quando arrivano i veneti, l’’isola di Eubea conobbe uno sviluppo economico. L’isola ha cambiato l’organizzazione commerciale, e abbiamo cosi una ripresa della vita sociale nelle città principali.
Nell’isola di Eubea ci sono castelli e torri veneziani che indicano la civiltà veneziana.
 
La fortezza Karababa. La collina è stata fortificata in un primo periodo dai Romani, ma in seguito ha avuto influenze Veneziane e Ottomane. Il piano attuale della fortezza di Karababa fu costruito dai Turchi nel 1684 per proteggere Calcida dai veneziani. Con Venezianidopo il 1684, la fortezza di Karababa aveva una nuova fisiognomia, riorganizzava la vita, e la difesa della vita politica ed economia locale.
 
Edipsos: Castello Veneziano. Un altro castello troviamo a Edipsos. Veneziano castello costruito nell’ XIV-XV secolo. Aristotele, Plutarco e Stravone decantarono le proprietà curative delle acque e delle bellezze naturali della zona di Edips. Ad Edipsos le proprietà terapeutiche delle terme sono conosciute e frequentate a livello internazionale, molti personaggi famosi hanno soggiornato ad Edipsos tra i tanti ricordiamo Aristotele Onassis, Maria Callas, Winston Churchill, Greta Garbo ed altri ancora.
 
Il castello di Avlonari. Avlonari è una delle località più belle dell’Eubea. Il castello era creato da Veneziani tra IX e X secolo.
 
Castello di Vasilico secondo abitanti di Eubea era creato dai Veneziani tra la fine del IX e il X secolo. Qui vediamo un castello dell’incastellamento medievale. L’incastellamento medievale è il fenomeno riconducibile al processo della cosiddetta mutazione feudale avvenuta tra X e XII secolo e collocabile tra la fine del IX e il X secolo, a seguito della rinata insicurezza per la nuova ondata d’invasioni. In realtà è torre.
 
I due Torri sulla stessa collina di Liladio erano creato dai Veneziani nel 1.205. Le torri furono costruite spesso nei contesti urbani dell’ epoca per le esigenze abitative e difensive dei nobili.
Castello venetico (Calcida Vasilica) come dicono i cittadini dell’Eubea, era creato nel 1200.
 
Castello Rosso (Karistos meridionale delle isole di Eubea) era creato dai Veneziani tra 1209-1216.
 
Castello ad Aliveri Eubea. Fondato in epoca medievale dai Veneziani ed oggi non rimangono che alcuni ruderi. Fu costruito suull’ omonimo colle a poca distanza dal centro abitato d’Aliveri. I ruderi del castello dominano dall’altro il centro urbano d’Aliveri.
Nell’Eubea ci sono incroci di civiltà. Impronte di una civiltà viva ancora.
Castello di Coutoumoula. È un castello con alto circa 20 metri. Coutoumoula è un pittoresco villaggio nel sud di Eubea.
 
 

A cura di Apostolos Apostolou,
Docente di Filosofia

 
Photo Credits: grecia.info

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